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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

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a cura di Federico Adamoli

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   s ANNALI
   si dovesse perciò partirò, finché nuovo ordine noti ne avesse.
   Ma mentre che così stava aspettando, i Bolognesi , ed i nobili principalmente, dopo la rotta ricevuta alla Riccardina, deliberarono di procurarsi la grazia del Papa; e perciò andarono a trovare il Vescovo e le condussero in Palazzo, consegnandogli il governo della Città: ed egli al principio di tale suo governo (ciò eh'ebbe luogo iir sullo scorcio dell' anno ) fu a parlamento col Vi-* cerè e col Marchése, i quali inteso avendo che r Bolognesi erano accordati' col Pontefice., si parti* rono del Contado con tutte le genti loro, tornando il Viceré in Romagna ed il Marchese in Lombardia, restando però i fuorusciti coli' armi in mano a disturbare tutto il Contado.
   Difatto due Pepoli si fortificavano d' uomini in Crevalcore, da cui tratto tratto uscivano a danna delle terre circostanti, aiutati da. un Giac©mazza Sampieri, cui il Senato per castigo fece saccheggiare i beni tutti. — E un Pier Fantuzzi , prendendo ardire, dalla fortuna de' compagni, assalì Più mazzo, da cui le genti del Castello ricacci a-ronlo, facendo prigioni alcuni de' suoi mali compagni , che tratti a Bologna vennero appesi per 1* gola (10 Settembre ). — Il ciré udito dagli uomini di Crevalcorea caccino' di colà i Pepoli, e gridando Viva la Chiesa, si umiliano al Governatore felsineo, od a chi per lui, e ricevono dai Bolognesi un Governatore, che ne facesse tranquilla 1' angosciata popolazione. — E così, riordinate alquanto le cose di Bologna, e calata il verno a sospendere le ostilità, ebbero tregua in quest'anno se non fine, le vioende nostre convulsive.
   
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