feOLOGNESI
ANNO DI .CRISTO 1448*
Rinnovellaronsi in quest'anno i rancori del po* polo contro de'Canetoli, perchè tentarono i banditi di questa famiglia di ritornare a Bologna e suscitarvi tumulti; ma n'ebbero à scontar cara la baldanza, e l'un di loro colla vita pagò lo scotto di sue nequizie memorande : ciò ohe vedremo a miglior luogo.
11 Marchese di Mantova passò per Bologna l'ul* timo giorno del Gennaio, e fece cavaliere àurato Paolo Volta; poi passò a Firenze e fu fatto capitano generale di quella repubblica.
Fino a mezzo l'anno non accadde nulla di straordinario , tranne una fiera tempesta (a5 Maggio) la quale guastò affatto le campagne, specialmente alle Tavernelle , a Caldevara, al Borgo Panigale, al vecchio Ravone, a Cerretolo, a Quarto di sotto, a Marano, a Fiosso, a Castenaso, a Cento di Bu* drio ed a Medicina; ma giunto il Luglio, i Canetoli e gli sbanditi , radunato buon numero di gente, passarono a Più mazzo, e l'ebbero da Francesco Piccinino. Onde subito s' armarono i soldati ed i cittadini, e ool Governatore passarono a Castel Franco, ed armata ivi gran quantità di contadini, li mandarono sotto a Piumazzó; i cui abitanti fe-cero intendere al Governatore , che, purché loro venisse perdonato e lasciasse uscire i banditi colle loro robe, essi avrebbero dato il Castello. Il Governatore accettò l'esibizione, accordossi con Francesco Piccinino, gli diede mille e trecento ducati veneziani, coi quali partissi, ed entrò esso nel Cartellò (4 Agosto) prendendone possessione per la Chiesa: poscia avuto da quegli uomini il giù* ramento di fedeltà, gli assolse da ogni errore e da ogni dubbio, che aver potessero colla Chiesa e con