ANNALI
e gli abitatori della Città, del Contado, del Di** stretto e della Diocesi di Bologna, con. ogni umiltà e devozione tornino, ed in effetto ii rimettano, sì diano, e giurino fedeltà (colle infrascri vende convenzioni e moderazioni ) sotto 1' ubbidienza e giurisdizione del Papa e della Sede Apostolica , intendendo di voler perseverare in tale ubbidienza e devozione ;, mentre il Papa per parte sua gli as^ solve e libera da ogni sorta di delitti , accuse, processi , sentenze , condaonagioni, bandi, pene e censure così temporali come spirituali, in che, per qualsivoglia cagione, fossero caduti. Che il Comune ed il popolo di Bologna, dopo aver im-r petrato perdono dal Papa, gli dia il dominio e la giurisdizione della Città, del Contado, del Di«p stretto e della Diocesi, sopraddetti, e quello an-cora de' Castelli , delle terre, delle ville, de' luo->-ghi, e di tutte le persone così ecclesiastiche come secolari, di qualsivoglia stato, grado, preminenza o condizione , giurando fedeltà ed ubbidienza , colle convenzioni infrascrivende. Che il popolo ed il Comune di Bologna, e ciascuna particolare per* sona, così della Città , come. del Contado , del Distrettp e della Diocesi vadan liberi ed assoluti da qualunque debito che pretendessero da loro sino p questo tempo la Camera Apostolica , la Chiesa od il Pontefice. Che gli Anziani, i Consoli, il Gonfaloniere di Giustizia, quello del popolo, ed i Massari delle Arti debbano assistere e trovarsi a governare e reggere la Città ed il Contado e la Diocesi, secondo la riforma degli Statuti di .Bologna, e secondo l'antica consuetudine; facendo però tutto e governando di consentimento del Legato, Che medesimamente i sedici Riformatori durando l'ufficio loro, abbiano da consigliare, trattare e negoziare in compagnia del Legato o del Governatore che sarà mandato, dal Papa, tutte le cose appartenenti al .governo della Città, del Contado , e della Diocesi ; ed abbiano da eleggere o creare il Gonfaloniere di Giustizia, e tutti gli altri
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