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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   f» commesso da'Cànetdli e'd'ai loro seguaci contro di Annibale Bentivoglio e de'Marescotti.—Credete voi, cittadini miei, che se i Canetoli cogli altri eorigiurUiti avessero avuto temenza di venir castigati dèi superiori , avessero1 avuto ardire di commetterei così grande scelleraggine? Certo irò. Nè anchei per. ciò^satebbero seguite tànte uccisioni di cittadini innocenti, nè sarebbe stato necessario di fate tanti fuorusciti, nè di spianare tante case, uè! donfisoaire le facoltà di tanti ribelli della patrie. E non ancora Br Sarebbero sentiti tanti danni nel Contado , quantii si sono patiti ; e si pròvino ad ogni ora per l'ostinata perfìdia de*Canetoli , che t tuttavia cercano'di concitare i vicini nostri alla rdvina della patria. Per queste cose i e per altri [disordini avvenuti ne' tempi passati, si $u& agevolmente fàr giudizio, che noi noti possiamo vivere in pace senza avete un superiore , cui ab-* bÀam sempre a portar rispetto e rivèreriza, e che ^e possa, ancora,. colle sue forze difendere1 dai nemici;, ove rie sia bisogno.— E per ridurre al netto' le fila, del mip discorso, dico parermi bene ! grandemente ve ne: esorte) che nof ci ' sótto-1-mettiamo volentieri all' ubbidienza del Papà; fi q^ale * toltrachè non è principe nuovo iti questa Qitfeà* essendo ella già stata governata da'snòi aqjtepessorialtempo degli avoli nostri, ci òffe rise e ora .amorevolmente la!Ssua- protezione, della qualo possianio caredere sicuramente ' ohe non ci èia per mancate, sapendo quanto'egli è sempre stato amo-i?evole ed inclinato al bene della nostra pàtria; la quhle non volendo* accettare le oneste Condii ?ioni i ch'egli oi propone, si mette à mà nife sto pericolo i di venie poi per fyrza'costretta ad accettare molto peggior partito di quello, òhe ora benignamente da un animò paternale ci viene offerto. Però, pensiamovi- benee •'facciamo deliberazione , «Jfdlà- quale non abbiamo > a seWtrre ogni giorno danno e pentimento. i„i '
   o poiché ìL Vàzani ebbe chiuso il suo -ragionare,