propinato e no* ingenito,,fini «uoi£iorni intuì Tevere, e fu sepolto nella Basilica Vatifcària (i3 Di.
Al Vescovo dal Poggio diede ben presto a spot cessore il Pontefice un suo fratel di. madre ^ Filippi Calandrini da Sqrzana, Arcidiacono di Iucca» poi Cardinale di santa 3usann$, e «{uinai idi san'Lo* renzo in fucina, Maggiore Penitenziarie e Vescovo Portuense: il qual Calandrini entrava al >sno> sèggio mentre celebravansi io. Bologna le «seqqie» del defunto suo predecessore.
IJd or , ritornando alle cose politiche di Bdlo-gna, sappiasi che Nicolò V., non appena fu osso* quiato dagli ambasciatori felsinei, e venerato con filial devozione qual padre e proteggitore di quelle genti cui stette, a,Vescovo benevolo; fece intera* dere ai predetti ambasoiatori ch'egli pensava di ricevere in libero dominio Bologna : del che gli ambasciatori stepsi scrissero tosto ' al Seofeto» il quale rispose loro, che. tre ne restassero in Ks— per trattare, il negozio, !e gli altri tre ritornassero a Bologna: i quali furono il Satfuti, il Bentiv» glio ed il, Sampieri. ;
E protraendosi la cosa senza alcuna conclusione, il Senato con Santi Bentivoglio spedi a Soma (i4; Maggio ) JLpdovioo Caccialupi,. uomo di grab senno e4 eloquenza» affinchè unito ajgli ambascia* tpri.cqlà, soggiornanti, trattasse col Papa a bene* fi?io 411* patria. Il Caccialupi andò à Roma con gran compagnia , e talmente si adop*ò col Poeta* fico , ohe lo rimosse dalla primiera opinione. deB l'asepluto domiaip felsineo , e fu creato Cavaliere, e ri magato a; Bologna con promessa; di accordate agli ambasciatori , che restavano i a co*te, /tutto quel speglio, cbe , potesse conciliale la. aovrhriidà del Pontefice col benessere di? Febinat. i » -
Intanto era, morto il Gefler4le de'lCnoéiati, cui venne dal Papa scatitUito Filippo .de'Pepoli ^ eber fu fatto ancora Canonico'idi-san Pietro •••(*. Giugno ),-r- E perchè nello stesso tempo era giunto a
oembre).