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die Ercole fratello di Antonio Bentivoglio, che fu eugino di Annibale , stette per istanza a Poppi (e ciò fu quando era al soldo della repubblica Fiorentina che faceva guerra al Visconti). Ora stando a Poppi ebbe a * fare con la moglie di Agnolo Caseose* della quale ebbe un figliuolo, che ha nome Santi. Or quando voi aveste il Castello di Poppil, questo Santi se n' andò col Conte in Lom-bardia, e passando per Bologna, Annibale lo vide, e gli venne la voglia di toglierlo al Conte e prenderlo con sè. Di poi tu a petizione d'Antonio da ^ascese da Poppi, facesti ritornare questo Santi, e,Antonio l'acconciò all'arte della lana con Tue-«io Tolosani. Questo Bolognese per parte di tutti mi c?nohiude , che i-desiderano questo Santi d' averlo in. ì?oge d'Annibale ; e. per rispetto della casa, tutta la parte lo farà capo, e avrannolo in riverenza come'avevano Annibale. Tu farai grande que-sto Santi, e pròcaccerai gran piaoere alla parte ¦Beotivolesca, o farai per la nostra comunità, che essendo costui allevato in Firenze, ed essendo poi grande in Bologna, sempre ci sia amico» »
Nota si potrebbe dire come Neri Capponi in udir ioiò r maravigliasse ; ma appena l' Acciaiuoli ebbe iìnSto di parlare, così a lui rispose : < Messer Agnolo, prima quando voi entraste in questa materia- voi mi ragionaste dell' impossibile ; ma. ora voi dite. per modo, che se le cose sono come mi dite, non che elle sieno impossibili, elle si vogliòdo bene intendere, e bene misurare prima. ¦Egli< è vero che Antonio da Caseose è molto mio