feOLOGNESI
renne loro dichiarando conio durante T esiglio di Antonio -e d* Ercole Bèntivogli, cugini-dell'.uoeùo Annibale, Ercole, mentre fu capitano al soldo dei Fiorentini, avesse avuto stanza qualche tempo al suo Castello di Poppi. E andò raccontando 00me sapeva ohe Ercole stando a Poppi aveSse conosciti ta certa donna, moglie di oerto Agnolo Cascese, da cui avuto aveva un figliuolo ohe chiamato era Santi o Sante, e che somigliava tutto ad Ercole, e che lo stesso Annibale Bentivoglio avendolo veduto altra volta a Bologna, dove egli l'ebbe condotto, avevalo riconosciuto ed accarezzato,
- Computo fatto dal tempo che fu Ercole stanziato in Poppi, veniva a riconoscersi dover essere Santi dell'età di venti o ventidue anAi circa. Onde, udita questa novella maravigliarono molte quei cittadini, e pensandovi sopra , vennero'a comi* gliarsi non esser miglior mezzo per conservare lo stato a parte Beoti volesca, ohe di oercare di-atea questo Santi, e farlo capo dello stato, e tintore dèi bambinello Giovanni figliuolo di Annibale. Quindi a certo Ser Cola diedero una lèttera di credenza sòttoscritta da sedici di loro, con la quale lo rac* comandavano al nobile messer Agnolo Acciainoli di Firenze, con pieno mandato di cercare questo Santi in quella Città ; e scopetta T origine sua, e riconosciuto vero quantq èra stato dai Conte di Poppi narrato, intavolare còn esso lui le pratiche; ed ove uopo fosse, colla repubblica Fiorentina, sì e come veni vagli per disteso dichiarato.
Venuto a Firenze questo Ser Cola , ed abbocca* tosi con messer Agnolo Acctaiuoli, questi lo accolse molto cortesemente , e per 1' amicizia che aveva con molti Bolognesi di parte-Bentivolesca, subito prese a petto di esaminare questo fatto, e di aiutare per quanto potèsse la ricerca affidata'» Ser Cola.
In cppo ad alcuni di, quando parve ad'Agnolo Acciaiuoli d'essere bene informato d'ogni cosà, avendo riconosciuto , quanto per la condizióne