feOLOGNESI
• cosà ripristinossi in Persiceto un governo opposto a quello do'Felsinei. Per la qual cosa il Senato, che già stava ricuperando le Castella ribelli o toltegli , diede ad un Romeo de? Popoli soldati ed ufl*-ciali per assalir Persiceto.: il qual Romeo, prima d'attaccarlo, mandò un nunzio ad intimargli d'arrendersi ; e fu risposto al nunzio che quel Castello non mutava opinione. Alla qual risposta il Pepoli determinò d' assaltarlo ; e vi si disponeva, quando giunse in aiuto di Persiceta Carlo Gonzaga (8. Giù* gno) con mille cavalli mandati dal Visconti, amico del Papa. Ed ecco il Pepoli forzato a levar l'assedio , ritornarsene con ignominia a Bologna. —• In quest' anno fu canonizzato san Nicola da Tolentino, eremitano di sant' Agostino, la cui vita benefica e miracolosa fu narrata in Concistoro dinanzi al Pontefice, il quale dichiarò Santo il Beato Nicola.
Ma ritorniamo alle vicende de' nostri, rr- Era Castel Franco in poter del Visconti, che vi teneva a presidio Guglielmo di Monferrato ed un Alberto Pio da Carpi, quando un Taddeo Marchesi capitano de' Felsinei, ed amico di Guglielmo, mandò dicendo a Guglielmo d'avere a dirgli importantissime cose: e Guglielmo fu al oampo di Taddeo, il quale mostragli i mandati de' Bolognesi, de' Veneziani e de' Fiorentini che lo costituivano lor capitano, e gli promettevano grandi vantaggi perchè restituisse a Bologna Castel Franco e la ròcca di san Giovanni. Ed ei profferse a Guglielmo buona parte del premio, perchè lo aiutasse al conquisto de'prefati luoghi. 11 Monferrino accettò l'impegno ; ma volle nelle mani quattro ostaggi, che restituirebbe.come, consegnati i luoghi, ne avesse la pattuita mercede. Taddeo parlò al Senato, consegnò gli ostaggi, ed attese come la bisogna riuscirebbe. L'altro gli aperse Castel Franco, con inaudita mala fede. — Un nipote di Guglielmo (che stava a custodia della ròcca di san Giovanni ) imitò lo zio : introdusse nel luogo trecento uomini ; altri vi « stettero ad assedio. Culo Gonzaga, che custodiva il Castello, voleva resistere