BOLOGNESI
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Ed ecco a Bologna Dionisio Castelli, di ri torno da Venezia, con mille cavalli condotti da Matteo Marchesi. Ei fu incontrato da quasi tutta la Città con grande Onore, e tutti secò si rallegravano degli onori non facili ottenuti dai Veneti cpnfederati. 4» Intanto (6 Ottobre) il Sanseverino passò a Milano chiamato dal Duca, e gli venne sostituito un tale Bartolommeo da Bergamo. Della qual partenza profittò il Senato, che subitamente ricuperò il Castello di Medicina. E nove giorni dopo Gregorio d'Anghiari, capitano de'Fiorentini, ritornò a Bologna con, quattrocento fanti e cinquanta cavalli : onde il Senato ne profittò per iscacciar molti banr diti, eh' eransi fortificati al Sasso di Glossina. E gli assediò, e li prese, e li trasse a Bologna , dove tutti appesi furono per la gola, tranne Baldisserra Ghisilieri , che nel dì della morte d'Annibale non era in Bologna (i3 Novembre). »
E poco dopo, mentr'erano i Bolognesi aU' assedio d' Argile , datosi all'inimico, ritornò il Conte Sanseverino con Francesco Piocinino, per fu gran danno alla Provincia felsinea : il che saputosi dai soldati nostri, arsero qnante trinoee e quanti ripari avessero fatti gl'inimici per lo addietro, e ritirar ronsi alla patria (So Novembre). Il Sanseverino ar<-rabbiato di questo fatto,. muove tosto conjtra Bor-logna, e viene fin quasi a san Felioe ed alle Lammjc: si suona campana a martello, sì arma il popolo, si grida morte ai Viscontei, e costoro fuggono,, lasciando buoni presidi nelle poche Castella che ancor tenevano i loro (7 Dicembre). Poi riparano in Lombardia, e il verno tronca le ostilità. —Si fa dai nostri pertanto la mostra di tutte le milizie; ed è cosa di gioia: scuote la terra per vapori elettrici, e crollano mura e case ; ed è cosa di. spavento: piove a dirotto, si gonfia la Samoggia, e minaccia danno a molte terre; viene fatto uri. tagliò attraverso il bosco detto della Palude, fe per esso si scarica in Reno una parte dell' inondazione, e le terre minacciate ne vanno libere. Finalmente,