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adcioochè non si potesse io Città macinar grano nelle moline. Al qual difetto soccorse il provido Senato, facendo costruire un pistrino per ogni parrocchia. E nello stesso tempo entrò in Città il Fiorentino capitano alleato Simonetto dall'Aquila, che con einqueoento cavalli e dugento fanti pose in soggezione il Sanseverino, il quale mosse da Casalecohio ad Argile, e n'ebbe aperto il passaggio. Il che fattosi da lui , mandò il Senato architetti a Casalecohio, e fu restaurata la Chiesa, e restituita l'acqua al canale, e ridonata, la macinazione a tutte le Moline.
Frattanto che queste cose avvenivano in Bologna , seppero i nostri che il Duca Visconti aveva donato centinaia di scudi a Bettozzo Canetoli, uno degli uccisori d'Annibale Bentivoglio. E questo fu motivo ohe i Bolognesi ardessero del desiderio di umiliare il maligno Duca, movendogli guerra decisiva. Laonde mandarono Dionigio Castelli ambasciatore ai Veneziani per averli in soccorso all'impresa, e spedirono inoltre, per lo stesso fine, a Firenze Battista Sampieri. L'uno e l'altro degli ambasciatori ebbero promesse di soccorso, come ornai si farà aperto; e furono entrambi accolti con affetto Sincero: anzi il Castelli fu dall'Eccelso Venete Senato fatto gentiluomo Veneziano, e venne decorato dal Doge Francesco Foscari di singolare privilegio.
Scorreva ì' Agosto, e il Conte Luigi Sanseverino pose l'assedio a Castel Franco, che si difese per dodici giorni ; ma non venendo soccorso, fu costretto di rendersi a patti, salve le persone e le robe (3 Settembre). E dopo Sei giorni il Sanseverino ebbe pur anche san Giovanni, per tradimento dei Contadini di que' dintorni. Il che dolendo al Senato, pen$ò a difender la patria, e fabbricò un Forte a Corticella , e chiuse o levò i piccoli ponti sul Reno, acciocché i contadini della cerchia, dalla parte bassa , potessero con alquanto di quiete lavorare le loro terre.