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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   oKe tre giorni dopo la morte d'Annibale Bentivoglio vennero eletti i Sedici riformatori della Città, scegliendoli tutti del partito trionfante, con molta Soddisfazione del maggior numero de' cittadini. Ed aggiungeremo che gli uomini di Persiceto ( 5 Luglio ) consegnarono al Senato i Molini, dentro e fuori del Castello, eh' èrano dei Canetoli, e giurarono fedeltà al Senato in mano di Melchior Mal-Vezzi Commissariò, e dalla nostra reggenza vennero esonerati da certi obblighi contratti vent'anni addietro.
   ' Intanto il Duca di Milano seppe della morte di Annibale Bentivoglio, e della disfatta e cacciata de' Canetoli} onde gli parve esser tempo d'impadronirsi di Bologna. Al qual fine mandò il Conte Luigi Sanseverino con Carlo Gonzaga , e cinquemila armati ; ed essendo giunti nel territorio si unirono coi Canetoli e coi banditi in numero di
   Suattrocènto; ed unitamente passarono al predettò astello di san Giovanni, e lo presero in molta parte, gridando viva la Chiesa, ed ingannando la popolazione. La quale si sdegnò altamente di vedersi uccellata da quegl* ingordi, e si pose in armi, e da piccole a grandi Zuffe venendo, alla fine li cacciò. Della qual cosa arrabbiato il Conte San-Severino, passò a sant' Agata, a Crevalcore, e ad altri luoghi in quelle bande , • e vi fece guasto e preda, spaventando di cotal guisa i contadini di; quei dintorni, che lasciati sul campo i manipoli del grano tagliato, fuggironsi in luoghi forti , o più remoti che possibile fosse ( ia Luglio). È sfogata eh' ebbe il Cónte la propria rabbia in quelle
   Srti;'risvoltò alla collina verso d'Oriente, e prese «tei de'Britti, ed entrò in Medicina, e per le campagne rubò bestiami , e malmenò terrè ed uomini.—Le quah ostilità dolendo molto al Senato, questo bandì1 ordine che tutte le milizie si stessero in guardia ; e nel frattanto fece murare per taag^ gior sicurezza la Porta del Pradello e quella dèlie Lamme, le quali entrambe eran deboli allora per