feOLOGNESI ®99
Al domani giunsero in qfteUa Città Guido Ran-gone e Tiberio Brandolino, e trovando già rotta la parte dei Canetoli, mantennero colle loro armi la parte Bentivolesca e la signoria al possesso del» l'autorità. .
Poi il giorno a6, Taliano Furiano condottiero di genti d'arme, soldato del Duca di Milano, il quale era in Romagna con mille cinquecento cavalli, e cinquecento fanti , venne sul Contado di Bologna per soccorrere quei de' Canetoli. E quando seppe che Battista era morto e rotta la sua brigata, incontanente tornò in Romagna, facendo, lungo il cammino, tutto quel male che potè al territorio nostro.
Il Signore di Sanseverino e messer Carlo Gonzaga vennero poscia ai due di Luglio a san Giovanni in Persiceto, e presero una parte di detto Castello gridando: Viva la Chiesa; ma queste genti del Papa con quelle del Duca di Milano si contentarono di alcune fazioni di poco momento al di fuori ; senza che potessero far mutazioni dentri Bologna, dove si mantenne la Città devota alla fazione Bentivolesca; sterminati essendo i Canetoli con tutti i loro partigiani, stata essendo l'autorità del Duca di Milano sufficiente a far fare a Battista quell'impresas e la sua potenza non essendo stata a tempo a soccorrerla. Come notò il segretario famoso Fiorentino.
A tanto furore ch'ebbe dimostrato il popolo, si aggiunse che la moltitudine corse al Palazzo, ed aperte le carceri liberò i prigioni , tranne un tal Nicolò Baroncini ed uno da Piacenza, eh' erano stati nemici del Bentivoglio, anzi compri per ucciderlo ; i quali vennero tagliati a pezzi, e gittati nel cortile del Palazzo del Podestà.
E il corpo d'Annibale appena ucciso, fu portato nella Chieea di san Giorgio, vestito da Cavaliere ; e d'indi levato con grande onore, venne recato a san Giacomo, dove tredici anni dopo gli fu innalzato un cenotafio nella parete destra delia famosa