336 ANNALI
Battista, nella Chiesa che di presente hanno lo
Monache Salesiane.
Messe mani alle armi quei masnadieri tosto assalirono improvvisamente i Marescotti, che a mala pena si potettero per poco difendere, cadendo morti Giovanni, Luigi, Taddeo ed Antenore. Ma Galeazzo essendosi più valentemente difeso per un tempo , vedendo poscia cadere i fratelli e sperare invano di * liberarsi dagli assalitori, a un tratto ritirossi nella vicina Chiesa di san Mattia, e poi penetrato in un convento ed uscitone per la porta di dietro, riparò a casa di suo padre, che non molto lungi , si trovava; ed ivi giunto si armò con alcuni pochi de'suoi uomini, per tosto uscir fuori, e gridare a rumore e chiamare gli amici a vendetta dei fratelli uccisi.
In questo frattempo accorsero armati alla casa del Marescotti alcuni loro amici, condotti da certo Giovanni detto lo Spezza dei Vizani ; ed erano appena giunti, quand'ecco sopravvenire la .turba della gente dei Canetoli che minacciava d'entrare in casa con disegno di uccidere tutti i Marescotti. Ma Galeazzo Marescotti con lo Spezza seppero così valorosamente opporsi a questo impeto, che la gente dei Canetoli mandata a questa fazione, fu respinta e costretta a partirsi con vergogna.
Subito partiti gli assalitori, giungeva Caterina moglie di Galeazzo Marescotti , che dicevagli aver veduti i di lui fratelli uccisi , ed aver intesa la morte di Annibale Bentivoglio. Allora Galeazzo entrò in così fiero sdegno s che deliberò di morire o di aver vendetta sui Canetoli. E salito prestamente a cavallo in compagnia dello Spezza, e di altri loro seguaci (dopo che la moglie gli ebbe fasciata una ferita nel petto ) venne nella strada di Saragozza contra il Collegio degli scolari Spagnnoli , dove trovò Dionigi da Castello Gonfaloniere di giustizia cogli Anziani, e con Zaccaria Trevisano ambasciatore della Repubblica di Venezia , e messer Donato Cocchi della Repubblica Fiorentina, i quali