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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   Ma non cessò l'odio dei Canesohi contro de' Mare-scotti e del loro amico Bentivoglio ; nè cessò la rabbia e l'invidia della costoro fortuna. Anzi si accrebbe, e durò si fiera, che finì soltanto colla vita di molti capi delle fazioni avversarie.
   Ancora in Castel del Vescovo le fazioni imperversarono; chè un uom d'una parte uccise no uomo dell' altra ; poi si ritirò nel Palazzo Pepoli, delle Armi, e vi si fortifioò: e l'altra parte Ai ad assediare quel Palazzo, e dopo due ore d'inutili tentativi , appiccovvi fuoco, e fece morire colà dentro diciassette persone. Il che saputo dal Senato, bandi di forca tutti i complici di tale eccesso.—Ed alcuni de' Marescotti, pur fecero tumulto in piazza , e vennero sbanditi dalla patria (27 Marzo): de'quali ubbidì Galeazzo , che riparò in quel di Venezia. Ma fattasi fare solenne pace dal Senato (39 Marzo) fra Lodovico Canetoli ed i fratelli Taddeo, Giovanni, Luigi ed Antenore Marescotti, ch'erano ancora in Città, venne richiamato dall' esiglio il prode Galeazzo .( 11 Aprile ).
   E la Compagnia de'Lombardi, a mezzo dell'anno (i Giugno) cedette la sua casa presso la Chiesa di santo Stefano all' Abbate del Monastero, Fra Giacomo' Battaglia, che Vi fabbricò uno Spedale dedicato a san Bruno, e sopra le vòlte del medesimo costruì una Sala per essa Compagnia, come da Istru-mento sottoscritto dinanzi forse al Vioario del Ve* scovo di Bologna Lodovico Soarampi.
   Crescendo intanto l'odio frai Canetoli ed i Marescotti , questo giunse a tale, òhe Baldassarre di Lodovico Canetoli pensò di levar dal mondo i suoi nemici : e pensò al modo di far questo, tenendo consiglio con Battista e cogli altri di sua famiglia, nonché con Francesco Ghisi lieti, con Nicolò Sanu-ti, con Delfino e Dante degli Antjoonti, e con altri del lor partito, cui mòstrò come altieri e superbi si fosser resi i Marescotti dopo la liberazione d'Annibale, e come insieme a questo nuovo signore offendessero 1' altrui fama, e tenessero a vile la potenza