BOLOGNESI Si 9.
ed appesi per la gola siti Mercato de'Brioi > alla vista delle milizie avversarie rinchiuse ancor nel Castello ; le quali fremevano e oonsumàvànsi di rabbia, perchè videro cader vano anche 1*ultimo tentativo immaginato dal Perugino. E mentre studiavano modi o per dirompere con impeto e porre il piede sul còllo a tutt$ la Città , o per levaro del mondo almeno il capo de' Bolognesi ; cioè Annibale; un ingegnere cittadino immaginò una spe+ eie di balista a mòlla ed a corde, là quale àgiv* con tanta forza, ohe piombar faceva di notte dentro il Castello s\ smisurati macigni ,v e catognc} d'animali:, e puzzolenti cose, che l'aria vi ammorbavano, portandovi insieme desolazione ed angustia. a giorno.per giorno.:
E Lodovico Del Verme , .che. in questo, tempo trovatasi alla Quaderna, veniva pe* soccorrere il più. volte nominato Castel di Galliera ; quando Anni*» baie Bentivoglio rinnovò lie chiamate, al ponolo della patria, e pose drappelli di soldati ttxUo all'Intorno di esso Castello,, segnatamente dal.lato, della Ma4 scarella , ed ebbe gli operai a mille a mille , sino trai nobili e gli ecclesiastici , per isolare quella fortezza con larghe fòsse a distanza , e per ogni banda, talché il Tartaro non avesse più soccorso nè d' uomini uè di vettovaglia per nessun modo. Le quali cose sapute dal capitano Del Verme e dallo stesso Visconti, questi mandò a Bologna, per trattar nuovamente la pace, Battista Canetoli; quel Battista sì funesto., che non potè dare al Visconti Lodovico Bentivoglio, ma'che purè cogli actificiosi tentativi mostrato aveva la ferma intenzione di compiere a favor del Duca , quell'impresa, e che dal Duca ebbe cionnullameno la promessa libertà.
Venne adunque il Canetoli a Bologna (3 Agosto); e intavolò il negozio 4?Ua:pace col Senato concittadino : poi si recò al capitano Visconteo nel Castello, e tentò persuaderlo a cedere quella rócca, poiché dal Visconti non potrebbe aver soccorsi per risorgere dalla sua mala condizione. E il capitano