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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   Giovanni Imperator Paleologo in rosso. —Vi hanno sigilli in piombo e in oro; vi hanno sentimenti cattolici , degni della grande circostanza onde il Concilio fu convocato ; ed una tale Bolla raris^ sima si conserva ora con tutta gelosia nel grande Archivio Notarile di Bologna (e ch'era prima nella Camera degli Atti), del quale Archivio ò il Monumento più raro; e tanto maggiormente, perchè essendosi stabilita la famosa unione in Firenze, torna stranissimo cbe l'Atto di un tanto concordato deb-basi in Bologna conservare, dove non ebbe luogo il Concilio, e dove ad Eugenio Papa non si mostrò la più schietta ed umile osservanza. E tale bisogna che metterebbe in sospetto, che quell' Atto non fosse cosa cui credere pienamente. Ma riferiscono il Fantuzzi, ed il Labbè, che riporta l'intera Bolla> come il Paleologo ai Bolognesi rie ebbe* fatto dono , nel suo passaggio fra noi, dopo del grande Concilio ; allora che Felsina tutta gli dimostrò tarit' ossequio, ricevendolo con ogni sorta di magnificenza e di osservanza; allora che il Vescovo Albergati lo accolse ed onorò nell'Episcopio bon quella schietta gentilezza che non si disgiunge da verace santità^ allora che il Paleologo creava cavaliere aurato Tacf-deo Manfredi, dei signori di Faenza, il quale non aveva che l'età d'otto anni ; allora che (in brèvi detti ) volle dar pubblica testimohianzia ài Bolognesi della sua stima, e quasi direi venerazione, pel Ioto concittadino Nicolò Albergati, eh' ebbe tanta parte nell'unione delle due Chiese, e che sottoscrìsse la Bolla pel primo, dopo d'Eugenio Pontefice.
   Trovandosi intanto gli affari della-Germania ((come abbiamo actientnato sotto l'anno 14&?) sempre più in fermentazione, ed essendo stato stabilito uH congresso a Norimberga, il Papa vi destinò a Legato per la Chiesa e pel Pontefice, il nostro Vescovo è concittadino Nicolò ; >il quale, benché spossato déì corpo per le fatiche di tàrtti viaggi e di tahlè cure già sostenute, nuli adimeno piegò ubbidiente