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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI »5i-
   sollecite per Val di Laraone, e giungano chetar mente a Firenze. Eugenio intanto piglia sagace^ mente altra via. Monta a cavallo col Marchese Lio*, nello, figliuolo di Nicolò da Este (16 Gennaio), parte da Ferrara col Paleologo, con molti Cardinali ed armigeri, cammina tutta la notte per quel di Modena, sale pel Frignano a Pistoia, e per vie non frequentate e tranquille pervien da ultimo in Firenze, deludendo così l'aspettazione de'Forlivesi, e di altri popoli romagnuoli.
   Pertanto, avendo inteso il Visconti oome il Papa fosse ito da Ferrara a Firenze, e in qual modo o per quali vie , si stette più queto intorno a' suoi recenti conquisti. Ma però gli dava pena la grande preponderanza del giovine Annibale Bentivoglio, così caro in patria alla nobiltà ed al popolo, nonché «a tutta la reggenza. E ne aveva gelosia ; e lo vedeva futuro Signore della Città, per valore, per prudenza, per bontà di cuore, per magnanimi sentimenti. E pensava modo di levarsi degli occhi un, tal fastidio, senza personale pericolo, e d'aver libera per sé la dominazione di Bologna (che pei; lo addietro era tenuta dal Piccinino come di proprio talento), senza l'angustia d'un emulo, anzi d' un soppiantatore. — Battista Canetoli , cV era pertanto fuggiasco dalla patria e confinato in Milano , spiando ogni moto , ogni pensiero, diremmo quasi, del Duca, si presenta al geloso potentato, lo prega a concedergli impunemente il ritomo alla patria, lo fa sicuro d' adoperarsi a tutt' uomo , affinchè esso Duca possa piantare assoluta e, stabile dominazione in Bologna, ed acciocché il Bentivoglio faccia sgombra di sè o la cittade.o la terra.
   Piace all'ambizioso Duca la proposta del maligno Canetoli -, lo assolve dal bando, gli dà lettere di sicurezza e denaro, lo raccomanda ad un certo Sagramoso o Sagramosto, castellano alla ròcca di Galliera, e lo licenzia. Battista entra in Bologna (la Febbraio) recasi al Castello, presenta le lettere Annal. Boi. T. IV. 33
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