ANNALI
ancora di Galliera pose quattrocento fanti di guarnigione.
A molti cittadini queste cose dispiacquero, perchè si era pattuito di strugger subito il Castello di Galliera: mentre altri facevan dono al Piocinino d'uno stendardo collo stemma di Bologna, d'un bel destriero tutto adorno, e d'un bell'elmo d'argento cesellato e niellato stupendamente. — Ed Imola e Forlì, intesa la ribellione di Bologna alla Chiesa t fecero anch' esse il medesimo, e mutarono stato.
Stabilite le cose a questo modo nel Bolognese, partì il Piccinino per Lombardia, e saccheggiò nel passaggio Bazzano, Crespellano, san Lorenzo in Collina, e Monte Mavore o Maggiore; poscia entrò nel modenese e proseguì verso Milano.— Intanto il Senato creò dodici Gonfalonieri del popolo; e confermò i dieci della Balia già nominati prima che Eugenio Pontefice si mettesse monarca in Bologna. Poi ( i Settembre ) creò ( cosa insolita ) otto Anziani, che stetter? in ufficio per quattro interi mesi» e riconfermò in dignità il Gonfaloniere Foscherari, contr' ogni esempio Felsineo.
Ed eccoci ora ad un grand' uomo della storia Bo-gnese : voglio dire Annibale I. Bentivoglio , nipote di Giovanni I. l'ardito, figliuolo d'Anton Galeazzo lo sventurato, e padre di Giovanni II. il magnifico.— Ma prima di venirne alle gesta, diciamo alcuna parola de'suoi anni giovanili.—A quali stùdii venisse posto negli anni della puerizia e della prima pubertà, non è ben palese ; poiché in que' giorni di turbolenze e di continui mutamenti nella patria nostra, anziché tener nota di pacifiche virtù , te-nevasi memoria di atrocissime carneficine, e di. ribellioni e di conquiste a gran numero. E volgevano i giorni in cui rammentavasi ancora la trista morte di Giovanni)!, suo avolo; in che la salma di Nanne Gozzadini era, starei per dire, ancor calda; in che al terribile Duca Gian Galeazzo Visconti, era sofc-tentrato nel dominio di molte terre italiane quel bizzarro e feroce suo figlio che fu Filippo Maria.