BOLOGNESI
posta mano all'opera, fu ridotta a buon termine, per le fatiche di centinaia, e per le cure degl'ingegneri e dello stesso Pretore. Il qual Pretore, sul chiudere dell'anno (39 Dicembre), pose un bando che ninno potesse portar divisa di sorta alcuna , tranne i servi de' gentiluomini ed i militari stipendiati , sotto pena di lire venticinque e di cinque tratti di corda. E di più bandì che nessuno potesse alloggiar di notte nè forestieri nè contadini senza prima denunziarli a Gaspero da Todi , uffiziale delle Bullette. — E così con menzogne, con inaudite severità, con istrani bandi, e con minacciose dimostrazioni, l'indegno Offidano ebbe fra noi rinnovellati i tristi giorni del troppo famoso Giovanni Oleggio.
ANNO DI CRISTO 1456.
Ed eccoci ad un anno di non molte vicende, ma importanti. — Il popolo non poteva sì di leggieri dimenticar la morte dei due cospicui concittadini Bentivoglio e Zambeccari ; e si mostrava malcontento della nuova reggenza. Il perchè il Governatore, che se ne avvide, fece mettere alla porta del Palazzo un ingraticolato di ferro a guisa di saracinesca , per sua difesa maggiore.
Era l'Aprile , ed il Pontefice Eugenio, partivasi da Firenze per recarsi a Bologna. Giunto non lungi da questa Città ( ai Aprile ) passò la notte nel luogo de' Crocinti ; e all' altro dì ( aa Aprile ) cavalcò verso Bologna, con otto o dieci Cardinali, e fu incontrato da seicento cittadini a cavallo, coi loro servi e palafrenieri magnificamente arredati. Oltre de' quali v' erano tutti del Clero , col Vescovo Albergati ; e gli Anziani , e il Governatore, e il Podestà, e molti altri Magistrati. Alla Porta di Strada Maggiore gli furono presentate le Chiavi Annui. Boi. T. IV. 3i