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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   il Monastero di San Michele in Bosco, prima che gl'inimici vi ponessero alloggiamento.—Nè appena ebbero ciò fatto^ che già il Vescovo di Tropeia si era dato a scorrere per la Provincia, fin quasi alla Città di Bologna, predando , devastando, incendiando , com' era usanza de' tempi : mentre alcuni tumultuanti pensavano ad una congiura, per assaltare e prendere Bologna, ed incendiare le case dei Canetoli, e questi uccidere o cacciare dalla Città. Sia un tal Giovanni Ferrarese, che s' aggirava attorno la casa di Battista Canetoli per istudiare il miglior posto dove appiccarvi l'incendio, fu spiato , e preso, e martoriato in un subito ; laonde aperse agli inquisitori la macchinazione decretata, e perdette la vita sulla forca nel Campo Boario ( a8 Agosto ).
   Pertanto il Vescovo di Tropeia infastidivasi della lunga guerra e delle gravi spese (17 Settembre) e dimandò al Senato di Bologna novelli ambasciatori , co' quali venire ad alcuna stabile concordia, cbe in Roma segnerebbesi. E diede in questo tempo novellamente le acque al Canale di Reno, e facoltà generale di recar vittovaglie a Bologna. Ma il Pontefice non approvò i Capitoli: laonde l'acqua di bel nuovo fu tolta al Canal di Reno (4 Ottobre), ed ogni regione della Provincia venne posta novellamente a ruba ed a fuoco. Il perchè il Senato, che vide guerra dove aspettava pace, fortificò un'altra volta la Chiesa del Monte (12 Ottobre), e n'ebbe pronta Bastia.
   E Nicolò da Este, Marchese e Signore di Ferrara, ossèrvando l'intestina guerra de' Bolognesi, ed i pericoli in che venivan posti da quelli di Chiesa, pensò di volerli porre in pace: ed essendo in Ferrara Nicolò Ariosti nobile Bolognese, lo mandò al Senato, pregandolo a volergli mandare i suoi ambasciatori, per informarlo delle differenze che passavano nell' aggiustamento loro colla Chiesa , promettendo d'adoperarsi ad ogni piacere de' Felsinei. Gradì al Senato la proposta, e mandarono