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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   prigione il Legato, il Podestà e gliUffiziali ivi Je-sidenti. A gran fatica si salva il VesCòvo Alhetgati1, che per l'amore de' suoi chierici, e de'suèi fami*r gliari può sottrarsi ai ribelli r è! riparare salvo * libero nel suo Episcopio. 'r ¦ t ¦ ' t
   Il tanto zelo dell' Albergati per la quiete della; Città fu interpretato dai faziosi come delitto con-» tra la patria: onde con baldanza inaudita GiaàlA battista Canetoli e gli altri capi-ribelli gliman-4 dnno ad intimare per un vilmazzieredi»presen-tarsi al lor cospetto a render conto di sè. Tutta* 1* virtù dei sant'uomo si raccolse in quel punto al som stenerlo, sicché altamente non si sdegnasse: a tanta> baldanza ; e fece loro sapere che troppo : essendo, occupato nelle sue cose ecclesiastiohe,• nòn. gli eia; dato d'ubbidire. Ma sei faziosi (ed erano ii principali) mossero allora contro di lui, .e mosseno oom cattive intenzioni. Nicolò ne viene avvertito; chiama a. se tutti i servi, e loro comanda che senza veruna resistenza lascino entrale chiunque. Presene tansi i deputati: ei si fa loro incontro con dignitosa dolcezza , e mette ad essi innanzi gli occhi il folle delitto che commettevano, ed i privati e pub* blici disordini che ne potrebbero derivare. E con tal nerbo di ragioni e di voce favella a coloro, che non è dato a nessuno di potergli rispondere ; « muti della voce, e con dimessa cervice, i sei faziosi sen vanno.
   Ma proseguivano i tumulti e gli scandali, le calamità ed i pericoli si facevan maggiori: onde alla fine il nostro Vescovo, mutato abito,.e quasi- solo, user di Bologna, e fu dapprima a Modena , e poscia ad Imola. — Così rimase ai Canetoli 3a possessione di Bologna; i quali dieder libero il passo al Legato ed a'suoi, cacoiando poi la famiglia rimasta dell' Albergati, il quale , dopo tanto bene procurato alla patria, fu dagl' ingrati baldanzosi proclamato ribelle, e nemico di Bologna, e decaduto dal Vescovato di questa Città.