BOLOGNESI
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custodia nella Tócca di Persiceto. —* Novelle ingiustizie partorite da umana cecità !
Intanto il Capitano di Ventura Angelo dalla Pergola , che trovavasi creditore di molte paghe dalla Chiesa, e che mai non le aveva riscosse, fece una petizione degna di lui e de'suoi uffici: prese Castel san Pietro, se ne dichiarò Signore, e propose seco 6tesso di restituirlo quando venisse pagato. Nè di ciò contento, scorse all'intorno del Castello co'suoi masnadieri agguerriti ; e se danno non fece, non valga. Delle quali cose spaventati gli uomini dei contorni, ne fecero lagnanze al Legato : questi ad Angelo : e il capitano rispose che voleva, o per amore o per forza, quanto gli doveva Papa Martino : chè fede di Papa esser doveva fede di Dio. E il Cardinale l'assicurò che pagato sarebbe: e col mezzo dell' ambasciatore Pier Nicola Aldrovandi, conchiuse col Pergolano gì' infrascritti Capitoli : „ Che il Legato , i Vescovi di Montefiascone e di Bologna, gli Anziani e la Comunità felsinea, promettevano che verrebbero osservati al capitano Angelo della Pergola i Capitoli già fatti ai quattro di Luglio, onde il capitano restituirebbe liberamente la ròcca ed il Castello di san Pietro, non ostante che non fossersi effettuati i pagamenti secondo il primo capitolato. Che nessuno de'sunnomi-nati Bolognesi possa offendere direttamente o indirettamente chicchessia della famiglia di esso capitano, per lo termine d'un mese, cominciando dal giorno che il medesimo dalla Pergola restituirà ròcca e Castello di san Pietro nelle mani di ohi avrà il mandato del Pontefice. Che finalmente il medesimo Capitano non dimanderà verun compenso, e non moverà lagnanza perchè gli si tardò il pagamento oltre il primo patto. „
Conchiusi i Capitoli, consegnarono i Bolognesi al detto Angelo gli ostaggi; e poco appresso a lui sborsarono novemila ducati ; ed egli restituì ai Felsinei la ròcca ed il Castello sopraddetto (a Settembre), e tutti gli ostaggi fece liberi.