i86
ANNALI
spendessero in riparazioni de' Ponti del Contado e-della Diocesi di Bologna, che fossero guasti e rui-jjosì , ed in esaltazione e sollevamento dello Studio di Bologna, secondo il parere dei Riformatori di esso Studio : e se altrimenti non si potesse fare, era d' uopo accordarsi e convenire col Papa fino alla somma addimandata di settemila fiorini, come si è detto: e finalmente fare il meglio che si possa. Che le genti d' armi addi mandate con tra Braccio del Montone non si dessero , per non tirar grave danno sul Contado di Bologna. E dove altrimenti non si potesse fare, offrissero al Pontefice, o di accomodare le dette genti d'arme, o di pagar loro lo stipendio secondo il tempo addimandato, senza nominare Braccio. Che la confirmazioné d'uno dei tre Pretori da eleggersi non si lasciasse al Pontefice; o si riducesse a due, e in breve spazio di tempo e a poca distanza di luogo, il più che si può. Che i quattro eletti visitar dovessero a nome degli An-* giani e dei dieci Conservatori della libertà, il Marchese Nicolò da Este, rendendogli grazie della buona Volontà e della sua affezione; la quale appieno è conosciuta dal reggimento istesso e dal popolo di Bologna; e che l' ufficio, che faceva esso Marchese
Ssr accordare il Papa colla Città e col Comune di ologna, era loro sommamente caro, E gli notificherebbero che soltanto per le persuasioni del Ve^ scovo di Bologna e di lui si erano mandati gli ora** tori a Ferrara , per accordarsi alla detta pace col Papa ; e che perciò i Bolognesi facevano ricorso a lui, come a buono ed amorevole vicino e fratello della detta Comunità. Che la medesima; visita si facesse a Carlo ed a Pandolfo Malatesti ed al Signore di Mantova. Che anzitutto visitassero i Cardinali a nome del detto Comune, degli Anziani e Conservatori della libertà, e di tutto il Comune di Bologna, e della Città, come divotissimi e particolari figliuoli di Santa Chiesa Romana , raccomandando loro la Città. Che i detti oratori mandassero a Paolo da Capranica, salutandolo in nomo
_HLgitized by-