BOLOGNESI
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Ed eoco aperto in Val d'Aposa il Collegio An-earano nel i44&» « forse alouni anni prima: ecco del 1461 che i Magistrati tutti della Città, contra il volere di Pietro, avevano giurisdizione sopra il detto Collegio : eoco del i534, Alessandro di Pier Luigi Farnese addivenir Cardinale per volontà di Paolo III. che ne fu aio, ed avere in Commenda il Collegio Ancarano, dove già stettesi alunno, e venirne dichiarato Amministratore perpetuo : ecco cessata in tal guisa 1' antica ammistrazione del famoso Collegio, che passò dunque in balia de'Farnesi di Parma, i quali vi tennero a Reggitore chi meglio lor talentasse. Ed esso Collegio passò di Val d'Aposa, per aoquisto de'nobili Campeggi, che' vi fecero un giardino, il quale è quello ptobabil-mente de'signori Bevilacqua, passò, dico, nel Borgo della Paglia, dov* ò ora l'Accademia di Belle Arti ; poi acquistato dalla Compagnia di Gesù, fu posto' nel palazzo de' signori Zanohini , indi Collalto , presso la Parrocchia soppressa-di sant'Andrea degli Ansaldi o delle Scilole, dove rimase fino all'epoca di sua total soppressione, cioè poco dopo il 1781, quando un decreto del Re di Napoli ne applicò le rendite all'Accademia di Scienze e di Belle Lettere; che quel monarca erigeva nella Città di Par-tenope. — Oh vanità delle cose umane! oh potenza degli soettrati i
Ma si venga ornai alle cose politiche della nostra' Bologna.—Le ragioni della giustizia non erano abbastanza manifeste agli occhi dèi pubblico nella solennità delle forme ; v' era in chi governava la Città vn mistero, un arbitrio , e non esisteva pe-ranche un Pontefice, cui 1' arbitrario ministro dovesse render ragione del proprio operato. Quel reggitore sentiva forse un po' dell' avaro ; vizio funesto del pari ai dominatori che ai sudditi. Pochi lo accostavano, pochi gli erano consiglieri ; e questi pochi, adulatori. Nelle cui dimostrazioni non hanno a fidare i reggenti ; nè da quelle argomentare la soddisfazione de' pepoli. Nel Vescovo di Siena forse AnnaU Boi. T. IV. i5