BOLOGNESI
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Mantova, accompagnato da molto popolo e da.parecchi nobili e cavalieri, i quali tenevan le redini alla Chinea che il portava. E fatta visita alla Chiesa Cattedrale, passò ad alloggio nel Palazzo pubblico, dove finalmente ebbe riposo dai travagli sofferti, e dalle persecuzioni di Ladislao e de' costui aderenti.—Erano tre giorni che Giovanni Papa stavasi fra noi, quando ( per mantenere la data fede a Jacopo di Giovanni Isolani ) lo creò Cardinale Diacono del titolo di sant' Eustachio, che mutò poi con quello di santa Maria Nuova, adoperando indefesso pel bene della Chiesa, e restituendole, mentr'era Legato a Latere, non poche terre da varii potenti usurpatele. L'Isolani fu dottore dell'una e dell'altra Legge, ed era stato più volte frai Riformatori della patria. Ebbe già per moglie Bartolommea dei Lodovis}, che lo aveva fatto padre d'un figliuol maschio, emulatore delle virtù del nostro Giacomo , il quale durò devoto al Pontefice fino all' estremo della vita.
Lo stesso Giovanni XXIII. aveva creato Cardinale , due anni prima, un altro esimio di famiglia antica bolognese ; e questi fu Francesco Sabattini Zabarelli, dottissimo Legale ed oratore facondo , il quale fu già Vescovo di Padova, poi Cardinale Diacono del titolo de' Santi Cosma e Damiano ; e che morì in Costanza, quando * 1 '' tà de' Car-
Pontefice.
E in questo tempo l'Imperatore Sigismondo, che pur voleva ottenere l'unione della Chiesa, parlò per messaggieri ai discordi Pontefici, e, consentendolo Giovanni Papa, mandò a Costanza nel Magontino i due Legati e Cardinali, Antonio Gaetani Patriarca d'Aquileia ed il suddetto Zabarelli, i quali scelsero quella Città per celebrarvi un solenne Concilio, e troncare lo scisma.—Ed il Pontefice Giovanni, volonteroso di tenersi amico Sigismondo, mosse di Bologna per aver colloquio con lui; e fu con lui a Piacenza, a Lodi ed a Cremona, e dappertutto
dinali pareva preponderasse
eleggerlo
Annoi. Boi. T.IV.
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