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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

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a cura di Federico Adamoli

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   B OLOGNESI
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   pontificato; ecco guerrieri famosi attenére il Castel lo di Barbiano, per benefizio del Pontefice (a Giugno ) ; ecce Luigi d'Angiò, Re di Francia, creato Re di Napoli dal novello Pontefice , in dispregio di Ladislao, venirsene a Bologna; ecco l'entrata di lui onorata dall'intera Città: il quale fu raccolto lautamente da Bartolommeo Bolognini, presso a santo Stefano, nel bellissimo palazzo dov'esiste di presente il nobile Casino della Città. Ed avuti dal Pontefice ricchissimi doni, si trasferì a Firenze.
   E mentre queste cose avvenivano, l'Ordelaffi che possedeva Forlimpopoli, ebbe anche Forlì.—-E Gian Galeazzo, figlio d'Astorre Manfredi, mise sossopra la Romagna, col favore di Cafrlo Malatesti seguace -di Papa Gregorio già deposto ; e tolse al Ponteficè la Città di Faenza, facendo prigioni Lazzaro e Ricciardo Pepoli, che vi stavano a difensori. Ma considerando esso Manfredi , che non potrebbe sostenere il conquistato , trattò col Papa , offerendosi vassallo a Sua Santità ed alla Chiesa Romana, ed obbligandosi a pagare certi censi in espiazione delle stoltezze operate. Delle quali promesse legalizzato fu contento Giovanni, che gli ^iiede in feudo Faènza, e lo rimise nel primiero suo stato- (1 Agosto).
   Ed «oh qual maligna pestilenza scoppiò a questi giorni in Bologna ! Quivi era tanta la strage, ohe cadevano spenti i cittadini a cèntinaia per giorno? quivi la paura metteva nimicizia fra parenti, fra amici, sicché coloro che si dovevano soccorrere, si abborrivano, si sfuggivano brutalmente: quivi non era più il santo Dogma della cristiana religione , la qnale insegna di porre la vita per la comune salvezza. Tutti avari, tutti egoisti, tutti barbari; non avevano che un pensiero, che un fine : -salvar sè stessi, qualunque ne fosse il mezzo ; scampar da morte alle spese degli amici, de'congiunti, dei fratelli, del padre ! Ahi nefando amor della vita ! ahi scellerata cupidigia della propria esistènza con altrui danno!—Non paghi i cittadini di evitarsi l'un l'altro, giunsero a tanto che gl'illesi abbandonarono Annal. Boi. T. IV. ia
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