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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   Marchese di Ferrara, colle solenni cerimonie, che in tale funzione sono d' uso.
   Il giorno appresso poi (3 Febbraio) giunse a Bologna il Conte Tagliacozzo degli Orsini, con dieci Vescovi mandati oratori a nome de' Romani, a prò*-sentare al Pontefice lo stendardo del popolo , ed a riconoscerlo per vero Vicario di Gesù Cristo, e per legittimo signore e padre , pregandolo volesse andare a Roma, e salire al soglio consueto de' veraci Pontefici. Alessandro accolse gli oratori con paterna affabilità ; e data loro speranza di recarsi a Roma, quando il potesse, li licenziò.
   Intanto entravasi nel Marzo; e durando fermo l'Ordelaffi nel tenersi Forlimpopoli, e volendo pur© il Pontefice ricuperarlo alla Chiesa, fu deciso di strìngerlo d'assedio più che mai. E fu Baldassarre Cossa, che deputato a capitano della impresa, ed avuta la consegna della milizia, andò ad inchinarsi a quel Pontefice , che egli sapeva dover fra poco morire: ed Alessandro benediceva paternamente colui che gli rodeva la vita. Diffatto, non appena fu giunto il Cossa sotto Forlimpopoli, vennegli scritto da Bologna che il Pontefice era quivi stato preso da straziante malore ; ond' egli , per questa volta ancora levò l'assedio, e ritornossene a Felsina, dove Alessandro aggravatissimo del male, conobbe giunto l'estremo de'giorni suoi. Il perchè raccolti intorno del letto quanti Porporati stavano allora in Bologna, disse ai medesimi con fioca voce: pacem meam do vobis, pacem meam relinquo vobis ; e nel Signore si addormì, perdonando cristianamente a chi gli aveva abbreviata la vita mortale ( 3 Maggio ). Non regnò Alessandro che dieci mesi ed otto giorni. Fu portato il suo cadavere nel tempio di san Francesco, dove ebbe pompa di esequie e sepolcro ricco marmoreo, sul quale fu scolpita l'immagine di lui, e posta la seguente iscrizione: