BOLOGNESI n3
di Alessandro V., e il quale da ultimo lasciò la spoglia mortale in questa nostra Bologna. Di lui favoleggiarono parecchi scrittori Bolognesi che fosse nato in Bologna nella strada Saragozza ; ma non poterono mostrar vere le loro asserzioni con autentiche prove, o di scritti impugnabili o di autori di sana critica: laonde si ha ad escludere Alessandro V. dai Pontefici di famiglia Bolognese.
Intanto Baldassarre Cossa oprava in Bologna troppo dispoticamente , perchè alienava terre ed altre possessioni ecclesiastiche del Vescovato ; e diede il Collegio Gregoriano tanto famoso, in proprietà degli Scacchesi, i quali ne chiusero l'esercizio e vi presero ad abitare con profanazione della nobiltà degli studi cui fu dapprima destinato. E perchè inoltre reputava che 1' uno e 1' altro de' Pontefici non fossero ben legittimi, fece cassare ed abbattere tutti gli stemmi e le insegne di Gregorio, eh' erano in Bolognanè volle più che si ponesse il nome di lui nelle pubbliche scritture. — Ed i Cardinali veri radunavansi quest* anno in Pisa , dove fu ancora il predetto Riargo , col Legato Cossa, e col Cardinale di Ravenna; i quali stettero concordi che lo scisma si dovesse finire: e di cotanto negozio affidarono la somma all' accortissimo Legato di Bologna, che di giorno in giorno aumentava di potenza, di partito, e di bramosa voglia di maggiore autorità.
Ritornò il Legato a Bologna, avendo prima stretto, patto coi Fiorentini e coi Sanesi contra il Re Ladislao , che si faceva più temibile ad ogni giorno, e che aveva ordinato il governo di Roma a modo suo. Poi esso Ladislao entrò sdegnoso in Toscana, e vi fece di molti mali, laonde i Fiorentini chiesero ed ebbero aiuto di lance dai Bolognesi. — Ed il Legato col Conte Lodovico Zagognara mosse alla presa di Lugo , contro di Manfredo da Cunio e d'Ottobuon Terzi, che si mostravano a lui nemici;, e l'ottenne. Manfredo fuggì nella Puglia, dov'era Gran Siniscalco il Conte Alberigo , ed Ottobuono