BOLOGNESI
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Corrado da Samminiato o san Miniato fu Pretore di Bologna ; Taddeo ne stette sempre a Vicario, imperciocché il novello Pontefice gli scrisse lettera d'onorificenza rammentandogli le promissioni e convenzioni fatte col suo predecessore Benedetto, e raccon-fermandolo Vicario Apostolico della Città di Bologna per tre anni a venire; facendogli ad un tempo reiterare lo stesso giuramento fatto sotto il Pontificato di Benedetto, o nelle mani del Rettore dell'Emilia o di altro a ciò deputato: ed aggiunse che il detto Taddeo facesse scrivere un tal giuramento per mano di pubblico Notaio, e in termine di quaranta giorni per un suo Nunzio lo mandasse in Avignone: siccome avvenne.
E poco innanzi questo fatto strìnsero lega insieme Luchino Visconti signore di Milano, Filippo e Guido Gonzaga di Mantova, Ubertino da Carrara di Padova, Francesco Ordelaffi primario di Forlì e di Cesena, i quali insiem coi Pisani condussero i Tedeschi nomati della Gran Compagnia, in numero di tremila e cinquecento cavalli, per ispedirli a' danni di Taddeo Pepoli e degli amici Fiorentini. 11 perchè Taddeo col Veronese Mastino Scaligero e cogli Ambasciatori di Fiorenza passarono a Ferrara da Obizzo Marchese, dov' anche si trovò il Malatesta di Rimino, e ragionarono sull'avvenire, e sulla via da tenersi per giungere ad assicurarsi in salute. E nel detto parlamento si trattò ancora di rassodar l'amicizia reciproca, sposando una figliuola di Taddeo a Francesco di Mastino Cane della Scala, ed una figliuola di questo a Giacomo di Taddeo Pepoli.— Entraron anche nella lega Ostasio da Ravenna , gli Ariminesi, i Cerviesi, Ricciardo Alidosi e Francesco Manfredi. — Ma frattanto i Tedeschi di ventura, o della Gran Compagnia furono ad assalire il territorio di Rimini, depredandolo da barbari. Il Pepoli che ciò seppe, spedì Giovanni fi-gliuol suo con buon numero di soldati ad accamparsi su quel di Faenza lungo il Lamone, dove trovò giunto, secondo l'accordo, Gilberto di Fogliano
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