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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   125
   non istarebbero al loro ufficio se oon per sei mesi* E posto che dentro un tal termine o alcuno di loro morisse, o rinunziare all'ufficio suo, in caso tale l'incarico loro spetti pel restante di tempo al Rettore della Provincia di Romagna, il quale si leghi coi giuramenti consueti. Che i Bolognesi, secondo la petizione del sopraddetto Rolando Fantuzzi, Nunzio e Sindaco, abbiano chi governi bene la Città di Bologna e ne difenda la civile libertà, e la conservi lontana dalle sedizioni ; la qual persona assunta in essa dignità si chiami Difensore o Conservatore, o Gonfaloniere, o con altro titolo che meglio spieghi la qualità di loro incumbenze. Eleg-gerannosi adunque tre uomini idonei a tale ufficio, i quali siano della Città o fuori , e fedeli alla Chiesa Romana; ed il Pontefice (come del Pretore e del Capitano si è detto) ne abbia ad eleggere uno a voler suo: e dove nessuno dei tre proposti pia-cessegli , si ritorni alla nomina di tre altri, sinché si abbia quell'uno che al Papa sembri convenire. E questo tale così eletto giurerà fedeltà, come tutti gli altri ufficiali. Che il Pontefice od il Legato della Chiesa passando a Bologna per soggiorno, siano dai Bolognesi accolti lietamente, ed onoratamente trattati. Che i Bolognesi, a beneplacito del Seggio Apostolico ed a nome di Santa Chiesa possano riscuotere tutti i comodi fiscali, e convertirli in utilità del Seggio Apostolico, o in altri bisogni della Città di Bologna, vale a dire nel pagare gii ufficiali, la milizia, ed altri utili individui* Che i Bolognesi paghino ogni anno nella festa de'santi Pietro e Paolo, otto mila fiorini d' oro puro, alla Chiesa, i quali siano del peso legale di Firenze. Che finalmente i Bolognesi osserverebbero e confermerebbero con giù* ramento i suddetti capitoli, sotto pena di cinquecento marche d'oro da pagarsi alla Chiesa Romana, quante volte contravvenissero ai capitoli stessi.
   Ora il Papa inchinò benigno alle preghiere del Sindaco di Bologna, e perdonò alla Città ed al territorio , e levò T interdetto, e restituì lo Studio
   v^