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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   intorno difeso da argini, luogo sicuro da qualunque aggressione ; ivi si recassero gli scolari coi prin-cipali maestri , che erano allora Ranieri da Forlì per le leggi ed Ugo da Parma pei Decretali : così ad un tempo non verrebbero interrotte le lezioni ; e se qualcuno nell'Emilia fosse mal1 fermo nella fede ai Felsinei, non oserebbe avanzare per la provincia , trovando pronte a rintuzzarlo le migliaio de' giovani : andassero, andassero ; che nè il Pontefice avrebbe a dolersi de' Bolognesi, nè i Bolo* gnesi d'aver abbracciato questo partito. —Un grido unanime di applauso rispose alle parole del magnifico ; in breve le case del Fabbri, dove ora sono le locande nel Borgo di Castel san Pietro, vennero disposte a servigio dello Studio pubblico; partirono i maestri, partiron con loro gli scolari: ed era cosa nuova e imponente vedere una colonia di studiosi trasferirsi ad un paese , che per loro acquistava incremento di nome, di sicurezza e di concorso di genti.
   Ed ecco giunti gli Ambasciatori nostri al Pontefice ; eccoli innanzi a Benedetto XII., al Collegio de'Cardinali, ed a molti Prelati. In nome adunque dell'Università e del popolo di Bologna, umilmente prostrati implorarono perdono dei commessi mutamenti, cagionati non per assoluta loro volontà,ma forzati dall'altrui contegno: supplicarono che volesse il gran Vicario di Cristo usare la solita clemenza, perchè sebbene in alcune cose avessero errato, non però era caduto nelle menti loro di non volere la materna protezione della Chiesa Cattolica, alla quale e per lo presente, e per l'avvenire intendevano essere devoti figliuoli. E Rolando Fan-tuzzi Sindaco e procuratore del Comune e del popolo Felsineo, dopo ottenuta risposta benigna, e fatto ringraziamento in nome dell'intera sua patria, giurando al Papa ed ai Cardinali perpetua sommissione nelle cose spirituali,, insieme agli Ambasciatori che con lui si trovavano, affermò che la Città di Bologna e il suo Distretto non mai aderirebbero
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