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ANNALI
mentre Jacopo rimase tramortito parecchie ore. Per questa infausta caduta entrò ne'cuori d'alcuni malevoli che Brandeligi a studio avesse ciò fAtto , quasi potesse antivedere che la cosa fosse stata per riuscire a favor suo. Ed aggiugnevano che il Gozzadini conoscendo d'aver sotto miglior destriero che l'altro, avesse pur voluto ciò fare. Malizie funeste, infernali mormorazioni ?
Ma ritornando alla lega dei Bolognesi coi Visconti, coi Veneziani, coi Fiorentini, e cogli Estensi , ne fu conseguenza il mandare mille e dugento cavalieri ad occupare i passi dell' Emilia, affinchè Mastino Scaligero non potesse avanzare. Vennero a Bologna pel concordato , il Riminese Mal atesti, il Havignano Ostasio da Polenta, Lippo degli Alidoai da Imola col mandato di parecchi signori, non che i sindaci di Fiorenza, di Ferrara, di Vinegia e dei Visconti, e tutti insieme fra loro conchiusero la detta lega.
Era il Castello di Caprara venuto di nuovo nelle mani de' fuorusciti , dove procuravano fortificarsi : ma come seppero che Giuliano Malvezzi si avvicinava con buona mano di prodi, fuggironsi ; ed egli v'entrò e fortificollo, e con ottime guardie il difese. — Nè solo i tristi tormentavano le Castella montane, ma commettevano ogni sorta ribalderie fin dentro le mura della nostra Città. E non pur fra gli ultimi del volgo, ma tra'primi delle classi più elette nascevano risse e tumulti. Infatti il Proconsolo de' Notai trovò dissensioni per affari di partito con Calorio Gozzadini, e per alcun tempo si fecero il mal ceffo : ma un dì alla fine abbattutisi in pubblica via , e adducendo ciascuno la propria ragione in favore della sua parte, vennero entrambi a disdegnose parole; il perchè Calorio ch'era d'indole altera ed irascibile assai, trasse la spada , e ferì malamente il Proconsolo ; onde ne nacque grandissime^ disturbo nel popolo. Un altro disturbo insorse trai Ghi sii ieri ed i Gozzadini ; e Francesco , della famiglia de'primi, venendo preso, e confessato