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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 125
   I Marchesi Estensi parvero poco o nulla curarsi della perdita d'Argenta, e non pensarono punto ad armarsi, nè alcun apparecchio di genti disposero: perchè reputarono che dopo siffatto conquisto, più non mirasse il Legato alla dominazione di Ferrara. Ma Bertrando vi mirava ; e sottomano frattanto apparecchiava milizia per iscoprirsi contra di loro. E colto il buon punto che Nicolò era prigione e che i fratelli difettavan di genti, fece manifesto com'egli aspirasse al conquisto pur di Ferrara. Allora gli Estensi presero con vigore a difendersi , mentre il Legato passò il Ponte di san Giorgio ed il Polesine di sant'Antonio, ed apertesi per tal modo le vie, cinse d'ogn' intorno Ferrara, travagliandola per terra e per acqua, benché gagliardamente fosse da Avogadro da Trevigi difesa. I Borghi della Città, cominciando da san Leonardo vennero combattuti ed arsi tutt'intorno alle mura; ed i navigli sul Po impedivano che s' introducesse vettovaglia o gente nella predetta Città. Alla fine gli assediatori vi entrarono, e fecero impeto sugli assediati, i quali dapprima rincularono ; poi fatti arditi per lo dispetto di dover perdere la patria, disperatamente si gittarono sugl'invasori, e in breve tempo li ricacciaron non pur alle porte ma fuori ancora di colà con qualche vantaggio. E coni' essi ritornarono indietro, le genti di Bertrando fermaronsi, e furon di nuovo ad insidiare la Città. Il perchè, vedendo Rinaldo Estense di non potere più oltre sostenersi in tanto pericolo, ricorse ad alcuni confederati, i quali conoscendo di quanta iattura sarebbe a tutti una perdita siffatta , mandarono con gran prestezza in aiuto del Marchese mille e trecento cavalli de'Fiorentini e del Re Roberto, comandati da Francesco Strozzi ; e quattrocento capitanati da Ugo Scali ; e cinquecento ne diede Azzo Visconti, affidati a Pinello Ali prandi ; e seioento Mastino dalla Scala, e dugento Luigi Gonzaga sotto la condotta del figliuol Filippino. Entrò tutto questo soccorso nottetempo in Ferrara, e sì colatamente Annal. Boi. T.lll. 17
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