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ANNALI
subito vi mandò Rettori, e le fece libere da qualunque pena in che prima fossero incorse, quando per lega fra loro avevan mostrato spregiarlo.
Intanto l'antipapa co'suoi eletti consiglieri passò a Pisa, dove tenne congregazione a favore del Ba-varo Duca , scomunicando temerariamente il vero Pontefice. E perchè l'indegna funzione fosse più. solenne mandò il Capitano generale de'suoi eserciti a radunare le moltitudini perchè fossero presenti alla lettura dell' indegna scomunica. Ma ecco ad un tratto nel bel mezzo dell'adunanza levarsi vento impetuoso, mettersi il cielo in tempesta , e cader fredda grandine; ecco la moltitudine correre dove meglio poteva a riparo ; ecco il general Òa-pitano preso da subita puntura di freddo morirsi. Così fu tronca in un istante la mala adunanza.— Però l'inimico Bavaro non mancava di gire quando a Lucca e quando a Pisa, quando nel Mantovano,, dove tenne congresso con Mastino Scaligero, con Guido Gonzagna, con Ponzone Cremonese e con Francesco Rusca tiranno di Como, e quivi decretarono 1' oppressione dei Visconti che s'erano col** legati alla Chiesa, e 1' assedio di Milano. — Passò quindi il Bavaro a Parma ed a Cremona; nel qual tempo i Modenesi ed i Reggiani lasciarono la Chiesa , cacciando gli officiali ecclesiastici, e bandendo spezialmente da Modena il Conte Ettore da Panico, nobile Felsineo, che vi era Pretore.
Di queste ribellioni sentì non lieve cordoglio il Legato Bertrando ; e volendo umiliare 1' altrui incostanza, tosto radunò i soldati di Bologna, di Forlì, di Ravenna, di Faenza e d'Imola, e fattone esercito passò sopra Reggio, e danneggiò que'contorni ; poi andato a Rubiera la prese , e quindi si volse sopra Parma, dando a Giovanni Quirico il comando dell'esercito, il quale tosto venne a Cor-boli con quelli da Correggio e con tutta la milizia del Legato, avendo così sedicimila fanti e mil* leottocento cavalli, oltre a cinquecento che gli diedero i Piacentini, e non poche navi ordinate nel Po
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