tao ANNALI
Menti* Bologna era in feste pel ritorno de* fuo-rùéoiti, Castracelo in Roma affliggevasi per aver sa-
Suta la perdita di Pistoia: e sospettando non poco i Lucca, pieno 1' animo di affanno e di timore, dimandò licenza al principe Bavaro di potersi ritornare a Lucca : il che ottenne, e tosto si apparecchiò per riaoquistare Pistoia.
Pertanto nel giorno sacro all'Ascensione di Cristo (ja Maggio) il Bavaro signore, salito in palco eminente davanti la porta della Basilica di san Pietro in Roma, vestito del manto imperiale , e di ogni più magnifico ornamento, postasi in capo la corona creò un Antipapa, e fu questi un tal Frate Abruzzese de'Minori, che fece consecrare da certi Vescovi Scismatici, e che chiamò Nicola V. Costui, tre giorni dopo l'elezione creò sette Cardinali, con molta meraviglia di quanti in lui non vedevano che un falso Pontefice. E Bertrando Legato nostro, cui stava a cuore la causa del vero Papa, desiderando avvisarlo subitamente delle cose d'Italia, e consolarlo col ragguaglio dei progressi nella Romagna e particolarmente in Bologna, elesse quattro Ambasciatori che si recassero ad Avignone, i quali furono il Vescovo di Savoia che trovavasi Consigliere presso di lui, Giovanni di Andrea Dottore eccellentissimo, Bornio Samaritani cospicuo diplomatico , e Gberardino Gherardelli : e loro diede a Segretario Alberto Casali.—Adempito a questo dovere passò ad Imola e ne prese il possesso ; ed ivi stette alcuni giorni, trattando affabilmente quel popolo, esonerandolo da molte gravezze, e richiamando alla Città diverse famiglie che ne erano state bandite. Poi ritornò a Bologna: ed appena giuntovi seppe che Mazzarello da Cuzzano signore di Sassuolo e di Montevia, aveva oltraggiato e fatto mille strazi d'un Sacerdote chiamato Lucio Garisendini-r il perchè adirato Bertrando il fece chiuder prigione , volendolo al dì seguente decapitato ; ma cedendo alle preghiere di molti gentiluomini, lo assolse dalla morte e dannollo solamente al bando,
v^