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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 125
   Si fabbricò buona parte delle mura che cingono ora la Città nostra, standovi ad Architetti Fra Lom-bardino de'Predicatori, e Frate Giacomo da san Vitale , Minorità : ciò che mostra come le arti belle in que'secoli ferrei fossero solo privilegio degli studiosi e dotti claustrali. Alla torre poi del Comune si posero guardie notte e giorno (26 Ottobre), pe* sopravvegghiare ad ogni movimento funesto o temibile che potesse occorrere, e darne avviso al Rettore od al Capitano del popolo.
   Amo DI CRISTO 1520.
   Al primo giorno di quest' anno entrò Rettore di Felsina Paolo Aldighieri da Parma, cui sembra che presto succedesse Albertaccio Visdomini da Piacenza. E fu Vice Capitano Nicola Taccoli da Reggio. Con loro entrarono undici Anziani, i quali bentosto presero a cuore la comune felicità, incominciando dal provvedere sale e frumento , onde la Città difettava : e 1' uno e l'altro di questi generi indispensabili a modico prezzo distribuirono. Poi fecero una prestanza di danaro, colla quale si acquistò del grano forestiero ; che la Provincia non ne somministrava bastevolmente.—In questo tempo medesimo furono riscattati gli ostaggi che da quattro mesi trovavansi in Mantova ; ed il Senato sborsò a tal fine presso a novecento lire. Quindi provvedeva ai bisogni del Contado : e perchè la Chiesa del Castello di Caprara, per le ultime vicende marziali trovavasi distrutta, la suscitò di nuovo dalle fondamenta. Ed eresse una Chiesa nel Castello di Sassomolare, che ne era senza. — Mentre si facevano queste provvisioni, Bornio e Bittino della famiglia de' Samaritani, cittadini Bolognesi, vendettero al Comune le torri, le case e le fortezze di Piancaldolo, per prezzo di mille e dugento lire,
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