nella Chiesa di san Giacomo de* Frati Eremitani di Bologna , presso la quale sono i palazzi di cotal nobile stirpe.-—E nello stesso Settembre il Legato del Pontefice ottenne da Rolando Rossi di Parma la cessione di ogni diritto ch'egli avesse sulla propria Città; e ciò stesso ottenne più innanzi di Piacenza , di Reggio e di Modena, ond'ebbe poi signorìa.
Era nell' Ottobre insorta nuova lite frai Veneziani ed i Felsinei a motivo d'alcuni dazii, e di danni e di furti che i mercanti d'ogni parte facevano; e perchè la quistione stava per partorire gravi disordini, il Consiglio di Bologna ch'era desideroso di mantenersi amici i Veneziani, mandò loro per Am-** * ' ìomato, e dot-
a a no che fu ri-
mossa ogni lite, e le parti ritornarono concordi.— Mandò anche il Consiglio Giacomo de'Buoi Giudice , Ambasciatore a Fiorenza per trattar pace ed accordo con essa, per motivo d'alcune rappresaglie: e questa missione ebbe pur essa ottimo nne.
Or mentre i nostri adoperavano prudenti per ottenere perfetta pace con tutte le genti della Penisola Italica, i fuorusciti di Bologna ripigliarono alla montagna le solite ostilità, danneggiando sostanze, uccidendo uomini, donne e bambini, imponendo taglie , facendo prigioni. Il perchè il Consiglio di Fel-sina, per dar punizione ai malefici, e liberare dalle loro crudeltà le genti de'luoghi vessati, e specialmente di Casio, mandò a questo Castello il Capitano Gerardo Garzoni con dugento cavalli e centocinquanta fanti. Passò a tal fine Gerardo con molta segretezza a Casola, ed allo spuntare del giorno mosse di quivi a Casio, dove scontrati i faziosi li battè e vinse dopo un conflitto di mezz'ma, perdendo non pochi de'suoi, ma sconfìggendo a maggior numero i dannosi turbolenti, i capi de' quali presi, e morti e vivi, furono sospesi per la gola agli alberi lungo le vie che mettevano all'espugnato Castello.
Verleone dei
Annal. Boi. 7\ III.
12
v^