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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 47 r
   Comune e dal Pretore in trecento o dugento lire, secondo che nobili o popolani. — Tutto ciò fu ordinato per rogito del Notaio Manfredino di Oddo-lino dalla Calcina , e coi testimonii sottoscritti, Bosino di Ranieri Proconsole de* Notai, Rolando Casotto, Giacopo di Domenico e Daniele di Giovanni. „
   Tali riformazioni andarono ben poco a sangue alla parte Ghibellina, la quale,'se pubblicamente non ne faceva lamentanza, ben se ne doleva in segreto , e se ne corrucciava e ne mormorava ; imperciocché non è uomo sì poco dotato d'amor proprio , che al vedersi dispregiato o tenuto in non cale non se ne dolga, e tanto più allora quando un tal dispregio od una tal non curanza lo privano de' pubblici uffizi, di non lievi guadagni, e quasi direi della vita fisica oltre alla vita morale. Standosi adunque essi Ghibellini il più che potevano pazienti, piegavano il capo ed ubbidivano alle leggi nuove di chi teneva il comando; ma imperciocché noi facevano ciecamente e con piena fidanza, così •con occhio linceo tutte ponderavano ed analizzavano le azioni de' governatori, e pareva ad essi che mal condotte fossero le pubbliche cose. Ed ecéo all' entrare del Febbraio*, passando non lungi da Bologna seicento cavalli de' Pisani e de' Reggiani che ritornavano da scaramucce contro di Azzo Marchese , i Ghibellini , cui venne meno la pazienza, pregavanli e sollecita vanii affinchè entrassero in Bologna; e la parte Guelfa a ciò contraddiceva gagliardamente, dubitando di qualche trattato fra gli avversari e la milizia suddetta. Il perchè (5 Febbraio) nacque forte e pericoloso tumulto nel popolo, imperciocché sei compagnie d'Arme che non avevano giurata pace all' entrare in Bologna della parte Guelfa , colle venti Compagnie delle Arti, che pur non avevano giurato, unite in concordia di volere, pigliaron 1* arme, e passarono alla Piazza o Seliciata di san Francesco in sull'ora de'vespri, e d'indi a Porta di Castello, gridando morte ai