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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   per lo spazio di dae anni, cominciando alle prime calende d'Aprile ; e nessuno degli elettori potesse entrare per Anziano e Console , il quale fosse stato in ufficio negli ultimi antecedenti sei mesi. Che i detti sei dovessero eleggere sedici Nota ri buoni, letterati, fedeli e d'incorrotta fama ed opinione per ciascuna Tribù, all' officio della No-taria, deputati al servigio degli Anziani e de'Convoli , osservando che dovessero avere la matricola de'Notai, e con ogni diligenza cercassero per ogni Tribù sedici Notai, ponendo in ciascuna urna di tutte le Tribù i nomi dei prefati sedici Notai ; e a quanto si è detto erano tenuti ed obbligati gli Anziani e i Consoli j>ri ma che si partissero dal luogo predetto. Il che fatto, essi col Vicario del Capitano , insieme colla predetta Tribù dovevano depositare le urne presso i Frati Predicatori o Minori della Città di Bologna, poi il Capitano o suo Giudice con otto degli Anziani e de'Consoli del popolo , il primo giorno di ciascun mese andavano al luogo dov' erano conservati i sopraddetti nomi, ed alla presenza di tutti estrae vanii da ciascuna urna di quella Società onde s' aveva a derivare l'elezione degli Anziani e de'Consoli: e quest'ordine per ciascun mese si doveva osservare. E ciascuno ch'era eletto Anziano e Consolo, quando non ne fosse impedito da vera legittima cagione , poteva forzarsi dal Capitano ad accettare'siffatta dignità: e il medesimo poteva pretendere dai Notali. Queglino che trovavansi riposti dentro l'urna degli Anziani e de' Consoli, non potevano entrare in quella de'Notai; e se alcuno il fosse stato oon-tra la detta forma, tale elezione era nulla, nè poteva l'eletto esercitare siffatto ufficio: e se ciò anche dagli Anziani e da* Consoli era indebitamente fatto, il Capitano condannava ciascuno di essi in cento lire, ed anche privato era dell' ufficio : e non eseguendo il Capitano, egli incorreva nella pena del bando e di trecento lire da levare al salario suo.— A quanto è detto di sopra aggiunse il Consiglio