BOLOGNESI
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stesso luogo, dove stavano rinchiusi ; ed ivi quanto prima facessero la elezione di sei Sapienti per ciascuna Tribł sparsamente per le contrade, i quali fossero della parte di Chiesa, e d'etą di quarantanni , e cittadini Bolognesi : i quali sei Sapienti dovessero avere con esso loro i Notai degli Anziani e de* Consoli del mese, che facessero -scrittura di comandamenti de' prefati sei Sapienti e della parte cni essi Sapienti appartenevano; nč potesse alcuno esser del novero di tali Sapienti, che fosse congiunto cogli Anziani, coi Consoli e coi Notari di questi. Che i predetti sei per tribł , e i loro Notai cosV eletti e nominati, dovessero congregarsi presso i Frati Predicatori o Minori , di volontą degli Anziani e i Consoli, e che i detti Sapienti e loro Notari dovessero presso di sč aver le matricole delle Societą delle Arti, delle Armi, del Cambio e della Mercatura del popolo di Bologna, e farsi leggere il nome di tutti quelli delle dette Societą, onde 1 aente sedici per ciascuna
Mercanti, che loro sembrassero i migliori e pił utili pel governo della Cittą ; e questi fossero Anziani secondo l'ordine onde uscissero dell'urna, cominciando alle calende del venturo Aprile, e seguitando per ciascun mese fino a due anni. I quali Anziani e Consoli posti nelle urne sarebbero guelfi, e di et& almeno di trent' anni, possidenti, Geremei , cittadini, o di famiglia che avesse dimora di trent' anni almeno fra noi. Che i predetti sedici prescelti delle prefate Societą fossero descritti per mano di Notaro coi nomi e cognomi loro in un libro di pergamena, e scritti che fossero, si ponessero i loro nomi dentro dell'urna, avendo ciascuna Societą la sua , in cui si ponessero sedici nomi d'individui d' ogni Societą ; di maniera che dei prefati sedici di dette Societą non potesse essere alcun Giudice ; nč chi fosse in una potesse entrare nell'altra, nč pił d'uno ad un tempo si estraesse della medesima casa, e le dette urne stessero ferme
Armi, del Cambio, e dei