BOLOGNESI
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Gaidolfi, col cugino Guidoni, fossero cassati dal libro de'banditi, e ciò per riformazione apposita, dentro il termine di tre dì ; che nobili e capitani di Marano e di Campiglio, per anni venticinque da tutti i dazi e gravezze fosser liberi, e a nuli'altro venisser tenuti che alle cavalcate ed agli eserciti ; che i detti nobili e capitani di Campiglio, ch'erano in numero di tredici, fossero ammessi al soldo e stipendio del Comune di Bologna, e pegli officiali a ciò deputati, nelle tavole consuete notar li dovessero. „—E tutto questo fu loro conceduto, e se ne tenne pubblica memoria per commissione del Consiglio.
E in sullo scorcio dell'anno fecesi la descrizione di tutti gli uomini delle venti Società per le Armi, e fu trovato ascenderne il novero a sedicimila e settecentosettantasette pedoni lancieri, ed a mille e seicentotrentotto balestrieri, tutti bene armati e pronti, e tutti bene apparecchiati.
Or ecco in breve i diversi provvedimenti dell'anno.—I Frati Eremitani di san Giacomo furono impiegati dal Comune a raccogliere i partiti che nel Consiglio si proponevano; ed in compenso, poiché l'anno fu piuttosto scarso di biade f ebbero aiuto di cènto corbe di grano. — La fortezza di Rastellino fu restaurata; così la torre del Comune di Bologna minacciante rovina. Vennero ancora aiutate le Vergini del Monte della Guardia a rifabbricar loro Chiesa.—Il Comune poi esonerò da tasse e gravezze il Castello di Persiceto, perchè aveva sostenuto spese ingenti a riparare di palancato sant* Agata e la cerchia di Castel Franco ; a scavare le fòsse di Rastellino, e del Castello di santa Maria in Istrada sulla Samoggia, ed a fortificare quanti luoghi n'avevan d'uopo nel Distretto tutto di san Giovanni in Persiceto. — Anche furon fatti argini alla Castellina ed alla Pegola, perchè colà il Canal Navile avea rotto e fatto lago.— Finalmente la Chiesa del Ponte di san Ruffillo venne restaurata, riparata, e fatta più bella e decente che prima non era.