BOLOGNESI
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E più tardi (17 Luglio) vennero a nome del Comune di Medicina tre Ambasciatori t i quali esposero al Consiglio ciò cbe segue: „ Che Tebaldo dei Brusati Console della Romagna per sue lettere comandava a quei di Medicina, che dovessero corrispondere alla taglia della milizia ; sopra di che supplicavano al Senato, che siccome tutti, e maestrali e uomini di quella terra intendevano vivere perpetuamente sotto r ali della potenza del Comune e del popolp di Bologna, così anch' egli si contentasse difenderli dai processi fatti dal Conte a danno loro : che il detto Comune di Medicina, in vigore d'alcune! lettere del Magnifico Rainaldo Tarabotti, Capitano del Comune di Bologna pel yprimo semestre, avendo già dato possesso a Filippo di Vinciguerra de'Vacchettini d'una pezza di terra arativa che r Abate del Monastero di san Michele di Medicina dicevano avesse poi occupato; avendone certi uomini, ad istanza del Vacchettini, fatte le rappresaglie, ora movevano preghiera che il Senato le volesse levare: che avendo il Consiglio di Bologna per sue lettere comandato al Pretore, al Giudice ed al Notaio di Medicina, che per certo danno recato a' ter J * ^-----' * ' '
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tore, il Giudice ed il Notaio per raccomandati : che a nome del Senato essendosi imposto al Comune di Medicina che dovesse avanti a lui comparire per lavoro al serraglio fra Strada Maggiore e san Vitale, volesse tenerlo per raccomandato, considerando colla solita pietà le strettezze del Comune di Medicina , e la povertà in che trovavasi a cagione delle passate guerre, e per altre gravezze di molini, pi-strini, taverne , gabelle e sequestrazioni : che da ultimo il Pretore di Medicina potesse tenere un suo cavallo in detta terra, per servirsene alle occorrenze dell' uffizio suo, come per andare nelle cavalcate, e provvedere ai disordini che potessero in essa terra avvenire. „ Queste domande tutte il Senato
dovessero
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