BOLOGNESI 377
da tristi seguaci , ferito dentro le scuole Federigo dell'Alemagna, Rettore degli scolari forestieri che fra noi studiavano Arti e Medicina, uomo solerte , prudente e premurosissimo del maggior bene dello Studio ; subitamente il Comune ne prese la tutela, mandando allo Studio il Capitano del popolo , che cacciò dalla Città il malfattore co'suoi aderenti. Poi gli Anziani e i Consoli, dopo avere studiato indarno di far prigione il Mastro da Montepulciano, lui bandirono e dannarono perpetuamente del capo con tutti i suoi complici , quantunque Federigo ricoverasse di nuovo l'antica sanità.— E irt questo mese stesso (28 Maggio) non pochi de'Lambertazzi fuorusciti , giurando fedeltà o devozione al Comune Felsineo, chiesero ed impetrarono di non istarsi in Imola, in Modena, in Reggio, e in nessuna Città degli Estensi; e furono ronfi nati, sino ad altra disposizione, a Padovana Treviso ed a Venezia.
Pervenuto il Giugno, aveva il Senato nelle sue forze Gandone e Bonaccursio da Galisano, i quali confessarono d'avere accettate nelle case loro armi, panziere , elmi, scudi, zucchetti ed altri arnesi guerreschi, ricevuti dagli Artenisi, sostenitori o almeno devoti all' Estense Marchese , e confinati pochi mesi prima nella Città di Milano. E i due malfidi cittadini furon dannati ad una multa di lire quattromila, e l'uno confitiato a Milano per sei mesi, l'altro a Trivigi per egual tempo. E il figliuolo di Gandone, con tutti i figli e congiunti, e colla moglie , vennero mandati a Galisano in tanta miseria, che furon tenuti ali* esercizio dei braccianti operai. Sciagura pur questa de' tempi, che il mal oprare di un uomo dovesse tornare non solo ad ignominia della sua stirpe ; ma benanche a tal danno da vedersi piombati dall' agiatezza al fondo di ogni povertà!
Non molto lungi da Casio, sul Distretto Pistoiese, erasi cacciato un cotal Muzzone da Moscaglia malvagio bandito, insieme a ccnt'altri facinorosi: Annal. Boi. T. TI. 55