Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Secondo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (424/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (424/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   438
   ANNALI
   Verso il cadere dell'anno furono mandati Ambasciatori ai Comuni di Piacenza, di Cremona, di Pavia e di Lodi per entrare in lega con loro , a maggior sicurezza reciproca-, e la proposta venne accettata. Poi moltiplicarono guardie non solo in Città ma pur anche nelle Castella del Contado, e soprattutto in quelle sui confini. E fecesi pubblica mostra dei due mila nuovi soldati d'aumento, fra i quali erano reputatissimi uomini di ogni Tribù : non che la descrizione delle genti delle Società più scelte, tanto delle armi che delle arti, le quali , oltre d' avere i propri Sapienti, contavano almeno cinque mila e cento uomini. E queste Com^ pagnie si congregavano a un tocco di campana, pronte all'ubbidienza del Pretore, e degli Anziani e de' Consoli.
   In quest'anno per tumulto insorto in Forlì rimase ferito a morte Rainaldo Rettore della Romagna , e morì in Imola il più volte nominato Maghinardo da Sosenaua, potentissimo in Imola ed in Faenza. — Ugolino de'Garisendi, nobile Felsineo andò Pretore a Recanati, Bornio di Bonifacio dei Samaritani recossi Capitano in Alessandria della Paglia, Giovanni di Ignazio Capitano e Pretore di Ancona, e Dinadano de'Simopiccioli Podestà di Pistoiu.
   Fu in quest'anno che il Consiglio decretò che tutte le scritture e i libri antichi della Camera di Bologna , fossero lette ed esaminate con ogni diligenza da uomini legali, ordinando e riponendo in essa Camera le più utili, e depositando le altre in qualche monasterio o conservandole in una camera del palazzo della Biada, o dove più gradisse agli Anziani. E decretò pure, in virtù d'inchiesta dei Rettori dello Studio, che si nominassero due Dottori Decretali ad insegnare pubblicamente: l'uno de*quali che leggeva al mattino, era l'Arcidiacono di Bologna, e l'altro, che leggeva la sera, fu Gra-ziadio di Giuliano Dottore.
   E qui, avanti di chiudere le notizie del presente