BOLOGNESI 377
Fontana, a nome del Comune di Bologna fu fatto Rettore del Ponte dell'Idice, con gravezza di conservare i beni di detto Ponte, d' aver cura dello Spedale, di fare i merli alle ali d'introduzione ed alle sponde lunghesso il Ponte medesimo, e di tener cinque cavalli al servigio del Comune di Bologna.
E nel Marzo i Lucchesi e i Pistoiesi azzuffavansi a Popiglio con vittoria de' primi : ed i Fiorentini neri cacciarono i bianchi dalla Città: e nel Frignano furono pur badalucchi: e fra'Lombardi Galeazzo di Matteo Visconti travagliava i Pavesi : e gli Estensi, gelosi di conservare il dominio proprio, stavansi alle vedette sulla riva Lombarda del Po. Il perchè i Bolognesi che tanti tumulti d'ogni
Ì)arte vedevano, si posero in guardia per lo stato oro. E però fecero grandissime provvisioni per la Città e per le Castella, ad essere pronti a difesa ove bisogno ne venisse. Ed oltre le munizioni e fortificazioni aggiunte a Castel Franco ed a Castel san Pietro (siccome abbiamo veduto nell'anno trascorso ) alle solite milizie vi aggiunsero seicento cavalli.
E vennero intanto a Bologna gli Ambasciatori de* Pistoiesi per impetrare aiuto da'nostri contro la parte Nera di Fiorenza: e venne pure un Ambasciatore de'Faentini (la Marzo) per soccorso anche ad essi, a poter soccorrere i Bianchi estrinseci di Fiorenza, ch'erano all'assedio di Monte Pulciano: ed agli uni ed agli altri promisero prestarsi i Bolognesi. Ma l'aiuto che diedero fu misera e vile cosa. Imperciocché levata la Tribù di Porta Ravennana, la posero sotto il comando di Scarpette degli Ordelaffi da Forlì Capitano generale di quelli dell'Emilia, e fatta massa con esso loro di ottocento cavalieri e di sei mila pedoni, e passati a Monte Pulciano, n'ebbero il Borgo ed il Poggio, ed assediarono una fortezza tenuta da'Fiorentini Neri, sperando ridurre in poter proprio tutto il Mugello, e stendersi fino a Fiorenza : ma levatosi in armi i