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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 377
   Lamberto da Guarazzano Cappellano del Cardinale Acquasparta venne Ambasciatore a' Bolognesi, dimandando che questa Città fosse con esso lui a ridurre la Romagna a concordia e pace, oprando in ciò piuttosto piacevolezza anziché attenersi ad altra via. Che se le dette cose non.fruttassero buon effetto, allora farebber ricorso alle armi Felsinee.— E quasi nel medesimo tempo gli Ambasciatori di Mantova e di Verona si ritrovavan fra noi, facendo proposta d' una lega reciproca in ogni occorrenza delle stesse Città: la quale venne accettata di buon grado per fatto del Consiglio Felsineo.
   E come il Marzo fu sullo scorcio (24 Marzo) si acopersero nociveve funeste discordie fra'cittadini di Felsina, perché i semi de'due partiti novellamente vi germogliavano, e non volevasi che una potestà reprimente per ricondurre ogni cosa a quiete, o almeno almeno a discrepanze sopite. E toccò
   2uest'opera propizia al Pretore, agli Anziani ed al onsiglio, i quali elessero sette arbitri per conchiudere pace: e questa si ottenne con piena soddisfazione delle parti.
   Al primo d'Aprile fu fatto il nuovo magistrato degli Anziani e de'Consoli, i quali salirono a dignità in numero di ventisette: e nel Maggio venne rinnovato , col numero di ventinove ufficiali. Ora in detto mese avendo sentito i nostri (i3 Maggio) come Paolo Mazzolino ed il popolo di Cesena avevano cacciato di quella Città Federigo da Monte-feltro, Zappettino degli libertini ed Uguccione Fag-giola, e some Matteo Acquasparta Cardinal Legato, che si trovava in Rimini era entrato in Raula acconsentendovi il popolo : perciò pensando provvidenza ad ogni pericolo, posero taglia dentro e fuori della Città di Bologna, e fecero esercito di ottomila pedoni. Poi deputarono a capitano della montagna verso Casio il Conte Alberto Mangone. E perchè le cose dello stato di Bologna andassero con tutte le provvisioni più sicure che ritrovar si potessero, veggendo che nulla cosa era più certa per ottenere