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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 377
   Fabruzzo o Fabrizio Lambertazzi. La potente ed illustre famiglia Lambertazzi ebbe molti individui di nome Fabro, i quali per certo vezzo venivano chiamati Fabruzzo. Uno di questi fu il celeberrimo poeta antecessore di Dante, che al dire dell' Imo-lese Benvenuto Rambaldi fu nobile cavaliere, e uomo sapiente, e di gravissimo consiglio.— Egli nacque di Tommasino Lambertazzi, più tardi al certo del I25o, sì perchè dall'Alighieri vien posto sempre dopo il Guinicelli e l'altro Guido, essendo per vero un po' più giovine di essi , e sì perchè nel memorando anno 1274, tanto funesto alla famiglia Lambertazzi, soscrisse contratti civili, per la validità de' quali gli fu mestieri dell' assistenza di un Curatore. — Dov' Egli studiasse le lettere non è chi l'accenni: nè di lui, nè degli altri dotti^Bolognesi contemporanei sono cogniti i maestri. E però a supporsi che questa nostra Bologna, questa madre degli studii scientifici, quelli pur anche lette-rarii affigli suoi insegnasse. Certo è che molti grandi uomini sorsero a Bologna in quel tempo, che frai primi era il nostro Fabruzzo, e che non ne fu ultimo il fratello Azzone, canonico della Cattedrale e Dottore in Decreti.—Del ia66 ebbe la sventura di perdere il padre, e dopo otto anni la patria: perchè venendo cacciati i Lambertazzi, e tutti i seguaci che ne avevan preso il nome, Fabruzzo non fu in miglior condizione degli altri, leggendosi il nome di lui in tutti i libri de' banditi, così della prima come della seconda cacciata dei Lambertazzi} a cui forse alludeva con que' suoi versi eptasillabi, che al dir di Dante incominciavano : Lo mio lontano gire ecc. — Secondo l'opinione più verisimile pare che Fabruzzo si ritirasse a Perugia dove chiudesse la vita, poiché non esiste memoria che più ritornasse alla patria : e da ciò forse alcuni opinarono falsamente esser egli perugino.— Del 1289, e del 9B e del 98 Fabruzzo ancor viveva ; poiché nel primo di questi anni, essendo morto in esiglio il fratello di lui Azzone
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