374 ANNALI
per sei mesi, Guido Bontalenti, Giacopino Spavaldi , Pietrobuono di Martino Grassi e Bonvicino di Jacopo Oddi. Sopra il sale finalmente deputò Saracino Merciai, Matteo de'Devoti, Nicola da La-stignano e Giovanni de'Ferranti. E tutti costoro con amorevole sollecitudine le anzidette cose provvidero.
E strinsero quindi i Bolognesi amicizia co'Fiorentini, per tre anni: la quale unione fu fatta in Valle, nel Contado Fiorentino, dentro la casa di Pieruccio d'Uguccione delle Valli, dove albergarono gli Ambasciatori e il Sindaco della Città di Firenze ; essendovi presenti, Arrigo di Boccaccio de'Rossi e Sinibaldo de'Tornaquinci, ambidue cavalieri Fiorentini; e de'nostri, Ubaldino de'Mala-volti cavaliere e Dottor di Leggi, Francesco del Gatto e Paolo de' Corvi, tutti Ambasciatori del Comune e del Popolo di Bologna. In seguito (17 Ottobre) giunsero a noi Ambasciatori Fiorentini , ed introdotti nel Consiglio esposero lor petizione, cioè che i Bolognesi volessero andare in compagnia loro e dei messi delle altre Città Toscane, alla Corte di Roma, per impetrar dal Pontefice la rivocazione del processo, che tanto egli quanto il Legato Ac-quasparta avevano fatto contro di detta Città. Volentieri acconsentì il Senato nostro : furono eletti tre Ambasciatori in proposito : si andò a Roma, e vennero rivocate le censure ai cittadini dell' Arno.
Pertanto nel Novembre si passò alla nomina dei nuovi Anziani e Consoli, e quindi a quella dei lettori ordinarii e straordinarii dei Decreti e d'uno straordinario in Leggi: ed i prescelti furono, Frate Alfonso Toletano, Federico da Genova, e Riccardo da Maturano, uomini dotti, e forti per sostenere un tanto peso.— Nè soli fiorivan costoro d'illustri uomini Bolognesi ; ma parimenti Ugolino Dottore e Filosofo, Dino di Musello Dottor celeberrimo, Francesco Bell apertica, Lorenzo, Giovanni, Jacopo ed Ercole della famiglia de' Ringhieri. Senza dir nulla di Baciacomare Baciacomari che fu chiesto