B OLOGNESI 355
angustie, probabilissimamente per istretta lega segreta coli' Estense Marchese, il quale agognava, per libidine di maggior potenza, anche alla bolognese dominazione : ed infrangendo ogni patto di recentissima pace, allestiva uomini d ogni arma, li dava militi sotto il comando del Conestabile Vanno Scornizario, e stringendo alleanza colle Città Romagnuole e con quanti ricchi furon già nemici di Felsina , ne tentava 1* ultima rovina. — Ma parecchi amici della quiete felsinea, fatti accorti della trama , ne vollero inteso il Senato, il quale dapprima ne sentì travaglio non lieve; ma poscia, rimesso animo, ordinò si facessero le più sottili inquisizioni ad iscoprire quali fossero questi uomini turbolenti, sia concittadini nostri, sia de' limitrofi popoli. — Pertanto incominciò col vietare ogni segno di parzialità, ed ogni atto ed ogni parola che tendessero ad alcuna parte ; minacciando castigo severo , nella persona e nella roba, a chiunque infrangesse menomamente i precetti della pace.
Ed ecco, non appena levati i presidi! alle Castella de' confini , trovarsi, stretto il Comune a ri por veli di nuovo , per metter tema ne' paesi circostanti , con soggezione delle terre in che sorgevano esse Fortezze, e con ispesa del Distretto, che nuove munizioni, ed armi e vettovaglie era costretto provvedere. — Intanto , per ordine de' Ministrali sopra la guerra, Benvenuto Calandrini andò Capitano del Castello di Bisano con quindici soldati, Bennato di Aldrovandino a quel di Cavreno con ventisette, Ruggero Olivieri e Guido di Michele a quel della Massa con ottantaquattro, Bartolommeo di Benvenuto a Baragazza con ventidue, Traversaro di Genovese e Benvenuto con sessanta soldati al Castello di Bazzano, Bertone di Nascimbene con trenta a Mon-tecchio, Michele di Giacopo con venticinque a Scaricalasino, Federigo Errighetti e Jacopo d'Antolino da Manzolino con quaranta soldati a Castel Franco, Tommasino de'Castagnoli con undici a Tossigna-no, Pietro Zanioli a Monte veglio con quattordici,