B OLOGNESI 355
l'animo di Maghinardo da Sosenana, il cui avviso poteva moltissimo sull'importante fatto della reggenza di essa Città (20 Aprile).
In questo medesimo giorno il Senato ebbe la lettera e la forma dell'Istrumento di tregua, mandato da Zappettino , e l'approvò, decretando ohe a nome della Città nostra si tenessero nell' Istrumento di risposta le medesime espressioni usate a nome della Romagna dal suddetto Zappettino, Capitano generale della Lega.
Or mentre le suddette cose si trattavano fra la Provincia della Romagna ed i Bolognesi, altrove pur si pensava a codesta pace : perciocché in Verona (24 Aprile) nel maggior palazzo d'Alberto della Scala, Capitano generale di quella Città, alla presenza di Nicolò d'Altemanno Dottor di Legge, di Corrado da Imola Giudice del Comune di Verona, di Gerardo de' Castelli da Trevigi, di Castellano da Mesa, di Silvestro de' Gabaldiani 4 di Bocca di Cavalcaeane, di Nicolò di Beltramo Notaio, di Bonaventura Notaio da santa Sofia, e d'altri assai, il detto Alberto, fu arbitro ed amichevole compositore, insieme con Matteo Visconti Vicario del Sacro Impero nella Lombardia, e Capitano del Popolo di Milano, eletto da Roizo dei Roizi cittadino Bolognese, mandato Sindaco e particolare Procuratore dal Pretore, dal Capitano, da* gli Anziani e Consoli, dal Consiglio degli Ottocento del Popolo di Bologna, a nome loro, da una parte ; e da Uguccione de' Principi , figliuolo di Bartolommeo , Sindaco e Procuratore particolare dei venti Sapienti del Consiglio di Credenza soprad* detto, e del Priore, e di tutta la parte de' Lam<* bertazzi estrinseci del Comune di Bologna : di modo che potesse, concedere comandamenti fra le parti ad udire, definire, e terminare, di ragione e di uso o per amichevole composizióne, tutte le guerre , liti e quistioni che potesser nascere fra detta parti e fra ciascuno della parte de' Lambertazzi estrinseci e del Comune di Bologna, o fosse per